La confisca di prevenzione colpisce un imprenditore tessile cinese di Prato che, dal 2008 al 2010 aveva illecitamente trasferito in Cina ingenti profitti per oltre 4,8 milioni di euro frutto di evasione fiscale. Il trasferimento avveniva omettendo di comunicare il reale mittente delle transazioni, che venivano peraltro suddivise in tranches da 1999,99 euro ciascuna. A fronte di tali rimesse milionarie, i redditi dichiarati erano molto modesti: 5000 euro nel 2007, 19 mila nel 2008, 23 mila nel 2009 e 43 mila nel 2010. La sistematicità degli illeciti, protrattasi nel tempo, è stata riconosciuta dal Tribunale di Prato quale indice evidente di pericolosità sociale, che costituisce presupposto legittimante per l’applicazione della normativa di prevenzione antimafia.
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