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Aor San Carlo, primo intervento con robot Da Vinci

Questa mattina primo intervento con il robot Da Vinci su un paziente di Ferrandina. “Un intervento che corona un anno di confronto continuo, di scambio di pratiche, di attività formative in una virtuosa triangolazione tra il professore Michele Gallucci, la nostra urologia e la Direzione strategica – ha spiegato il direttore generale dell’Aor San Carlo, Maruggi. Per circostanze uniche e irripetibili la sanità lucana può attrarre pazienti residenti nelle regioni limitrofe, dove le strutture sanitarie hanno sofferto i tagli lineari del commissariamento, invertendo la tendenza prevalente alla migrazione passiva”. “Non è stata una scelta facile – spiega Maruggi – ma alla fine abbiamo potuto investire i nostri soldi, quasi tre milioni di euro tra attrezzatura e costi accessori (software, formazione), e munirci di un’apparecchiatura d’avanguardia, che sempre più rappresenta lo standard, uno strumento che mettiamo a disposizione dell’intero sistema sanitario regionale, così come ben presto anche altre aree chirurgiche cominceranno a usare il robot. E’ già in programma una seduta interdisciplinare che vedrà coinvolti i chirurgi di otorinolaringoiatria e di ginecologia. E poi l’innovazione interesserà anche le altre chirurgie”. “Sono stato ben felice – dice Michele Gallucci, il primario urologo del Regina Elena che ha collaborato con il San Carlo sul progetto Da Vinci  – di supportare l’ansia di crescita dell’azienda ospedaliera regionale. Si potranno operare non solo i lucani ma anche attrarre pazienti di regioni limitrofe. In tutto il Sud sono infatti una decina scarsa i robot attivi, quattro in Campania, un paio in Puglia e in Sicilia, a fronte di ben ventitré presenti in Lombardia. Così quando a dicembre abbiamo tenuto qui un congresso nazionale, molti colleghi del Nord si sono meravigliati che la piccola Basilicata si potesse munire di una tecnologia di avanguardia”. “Il robot – conclude Gallucci – non è uno strumento di esclusiva vocazione urologica. Ha importanti applicazioni in chirurgia toracica, generale, otorino, così come in ambito ginecologico. Tra l’altro il fatto che il San Carlo ha un Da Vinci di ultima generazione consente di avere un paio di cose in più rispetto all’attrezzatura di cui dispongo a Roma”. Il primario di urologia del San Carlo, Angela Vita spiega che è stato voluto “fortemente il robot e la formazione con il professor Gallucci. Il Da Vinci è del San Carlo ed è a disposizione di tutti i professionisti del sistema sanitario regionale che vorranno collocarsi alla frontiera dell’innovazione in ambito chirurgico”.

Redazione

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