È una delle argomentazioni delle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello dell’Aquila sulla sentenza di condanna di secondo grado a 30 anni nei confronti di Salvatore Parolisi per l’omicidio della moglie Melania Rea. Nella sentenza si parla anche del risalto mediatico dato alla vicenda che potrebbe “avere inevitabilmente influito sulla genuinità dei ricordi delle persone informate sui fatti”.
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