Il “coltivatore” è stato bloccato mentre apriva il cancello di una delle serre. All’interno sono state rinvenute complessivamente 1.500 piante già sviluppate, dell’altezza di un metro e mezzo, alimentate da un moderno sistema di irrigazione a tempo.
Vincenzo Di Dio, che deve rispondere di “coltivazione di piante da cui si ricava sostanza stupefacente”, aveva preso in affitto quelle serre alcuni mesi addietro, con il preciso obiettivo, secondo le indagini, di produrre marijuana. Secondo gli investigatori, coordinati dal commissario Gabriele Presti, la droga, del peso stimato di mille e duecento chili, se messa in commercio nel mercato illecito, avrebbe potuto fruttare un incasso di oltre due milioni di euro.
Le indagini, dirette dalla procura della Repubblica di Caltagirone mirano adesso a stabilire eventuali complicità nella coltivazione e nella potenziale vendita del prodotto.
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