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Se si potesse oggi

Il concetto di responsabilità si dovrebbe esercitare nell’ambito dei rapporti interpersonali, infatti il termine ci giunge dal latino spondeo “ lo prometto, do la mia parola” ed è evidente, salta agli occhi, il collegamento con la parola “risposta” che inevitabilmente implica gli altri. Questo termine comunque è utilizzato in ambito giuridico e politico.  I lineamenti filosofici del diritto in cui si parla della “ responsabilità”  in riferimento al problema del male che viene compiuto, al tema della pena e soprattutto alla questione della possibile riparazione del danno che si è prodotto, che rinvia al futuro.   Questo concetto, lì a Roma o lo hanno dimenticato oppure non lo hanno mai conosciuto o non è stato mai tenuto in seria considerazione. E’ cosa certa l’esistenza della Casta, una cerchia di persone che proteggendosi hanno legiferato, costituito, sperperato e intrallazzato sempre a loro esclusivo vantaggio; come è certo il male che ha fatto a danno del popolo Italiano, non è altrettanto certo la possibile riparazione del danno che è stato causato e prodotto e che invece si preferisce rinviare al futuro. Allora la situazione attuale è questa, gli appartenenti alla Casta rubano a piene mani, non riparano il danno, vengono puniti con pene irrisorie, mantengono stipendio e privilegi e una volta scontata la pena rientrano in gioco e tutto continua come prima. Capovolgendo la situazione invece le cose vanno del tutto in maniera diversa, cioè, viene applicata, la dura lex. Quando si parla di “buono o cattivo”, lo possiamo fare in termini morali o non morali; possiamo parlare di una buona vita o di vita buona, esprimendo così un giudizio morale sulla condotta della vita ove certamente sono venute meno le virtù che non sono interamente innate, devono essere acquisite almeno in parte forse attraverso l’insegnamento e una volta acquisite fare di queste un vero e proprio habitus. Da quel che si è visto in questi anni e a quanto purtroppo assistiamo certo, spettacoli di mera fama, potremmo affermare senza ombra di dubbio che la Casta queste virtù o cosa esse siano non le ha mai conosciute o prese in seria considerazione. E l’etica, mio caro poltronaio che mi dici? I greci la chiamavano èthos ( carattere-comportamento-costume) lei forse manco la conosce, comunque è un fondamentale che permette di assegnare uno status deontologico ai comportamenti umani, ovvero avere la capacità di distinguerli in buoni o giusti o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati, e oggi “Voi tutti della Casta” dovreste in qualche maniera amministrarvi e purificarvi levandovi pure quel colore marrone dalla vostra pelle che tanto vi fa rassomigliare a una “ Rue de merde” sulla quale nessuno vorrebbe metterci piedi! Da qui il vostro fallimento. Voi politici o politikòs avreste dovuto comprendere che per voi il tempo ormai è scaduto dato che della politica ne avete fatto cattivo uso. Tale definizione ( a titolo informativo), “politica” risale ad Aristotole legata logicamente al termine “polis” che significa,città, comunità di cittadini; però potrebbe anche significare l’amministrazione della polis per il bene di tutti! E voi lo avete fatto? Per Max Weber la politica non è altro che l’aspirazione al potere, al possesso della poltrona e quindi l’acquisizione di un monopolio legittimo della forza sulla polis! Al di là delle definizioni, la politica è l’occuparsi di gestire lo stato e le sue sub strutture territoriali; in tal senso chi fa politica, anche chi subendone effetti negativi ad opera di coloro che sono istituzionalmente investiti, scende in piazza a protestare. In definitiva mio caro ministro politica vuole dire occuparsi del bene pubblico e dello Stato nel senso più ampio, come ad esempio prendere una carta da terra e metterla in un cestino. Vi siete inventati forse per confonderci la – politics, la policy e polity – che forse vorrebbero significare: politics , le dinamiche attuate dai vari partiti o gruppi di pressione per riuscire a conquistare il potere. Per policy si intendono le leggi o gli atti giuridici da voi attuati per gestire la cosa pubblica. Per polity, il problema dell’identità territoriale e dei confini della comunità politica…. Che macello, quante cose, quante storie per prendere sempre in quel posto la solita carota, sperando bene in un diametro accettabile per quel tantino di dolore che proveremo senza la vasellina! Ci avete mai pensato se vi dovessero beccare Socrate, Aristotole, ora che avete rovinato tutto il loro pensiero….. immaginarsi noi massacrati e stupidi creduloni che ancora in voi purtroppo siamo obbligati a credere senza libertà di pensiero! Andate tutti all’inferno, vergognatevi pure anche del vostro linguaggio, del vostro pensiero che sono già truffa sul nascere! Vergognatevi.       .

Redazione

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