Le armi erano in un furgone parcheggiato davanti all’albergo, dove i ladri hanno lasciato le munizioni a salve, anche con cartucce a polvere. Così durante la rievocazione storica al Gianicolo, sotto il monumento a Giuseppe Garibaldi, gli Zuavi hanno indossato soltanto i caratteristici berretti rossi. Ed è scattata la caccia ai fucili rubati, oltre 30 repliche di quelli originali, che non possono sparare ma valgono diverse migliaia di euro e sono molto appetibili per i collezionisti. Si tratta delle copie delle armi con cui gli Zuavi pontifici, provenienti da Francia, Belgio e Olanda, difesero lo stato Pontificio nel 1870.
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha fatto una promessa. “Ho già detto agli zuavi che se i fucili non saranno ritrovati li rimborseremo”.
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