Palla al centro. L’arbitro Lombardo si è tirato fuori dalla mischia per ritirarsi, pare, tra i suoi verdi campi. E in vista del 28 ottobre la Sicilia vive l’assaggio di una campagna politica nazionale al vetriolo destinata a cambiare la geografia di partiti e movimenti, a segnare, almeno si spera, una svolta. Prima ancora che sui programmi e le alleanze, la battaglia è incentrata nomi da schierare. Uno che non mancherà o, almeno non vuole essere assente, è il primo cittadino di Messina.
Giuseppe Buzzanca ha dovuto scegliere tra fare il sindaco o il parlamnetrare siciliano mettendo fine con amarezza personale al doppio incarico. Ora in tanti giurano che entro il 13 settembre Buzzanca scenderà in campo per la Regione, dimettensosi da sindaco dell Città dello Stretto. Buzzanca lo scranno di parlamentare all’Ars lo ha lasciato, a malincuore, alla fine di giugno, ma il prossimo obiettivo sembra essere proprio quello di riconquistare la Sala d’Ercole. Per “correre” verso Palermo dovrebbe dimettersi da sindaco entro 45 giorni prima del voto.
Il diretto interessato al momento non parla dell’argomento, ma gli occhi sono tutti puntati sul tormentone dello Stretto. Buzzanca lascia Messina per Palermo? Probabilmente sì, ma non dipenderà solo da lui perché in casa PdL gli appetiti sono voraci.
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