Parte da Trieste la Campagna Nazionale dello Spi per le Case di Riposo

Parte da Trieste la campagna nazionale dello SpiAprite quelle porte”, lanciata dal sindacato pensionati Cgil per chiedere una migliore qualità della vita nelle case di riposo e a sostegno dell’assistenza domiciliare. Una scelta non casuale, dal momento che il capoluogo regionale è la città con il più alto tasso di posti in strutture residenziali in Italia: si pensi che sui 10.803 posti autorizzati in regione, distribuiti in 193 strutture, 3.084 si trovano a Trieste, dove si concentrano ben 90 case di riposo. L’iniziativa è stata presentata da Celina Cesari, responsabile delle politiche socio-sanitarie della segreteria nazionale Spi Cgil, e da Giovanna Del Giudice, segretaria generale di Trieste. Nata come reazione agli scandali emersi il gennaio scorso in una casa di cura di Sanremo, dove gli anziani venivano sottoposti ad abusi, violenze e maltrattamenti, la campagna punta a «denunciare e combattere – come ha spiegato Celina Cesari – i fenomeni purtroppo diffusi di privazione della libertà e negazione della socialità, e in genere ogni forma di abuso e disservizio a danno degli anziani ospiti nelle strutture residenziali». Lo Spi vuole pertanto sensibilizzare l’opinione pubblica, gi anziani, i loro familiari, ma anche i lavoratori delle strutture residenziali, in modo da raccogliere informazioni e denunce anche attraverso l’indirizzo mail apritequelleporte@spi.cgil.it. Lo Spi si impegna a verificare, oltre alle condizioni in cui vivono e vengono assistiti gli ospiti, le condizioni di lavoro degli operatori, spesso costretti a dedicare solo pochi minuti a ogni singolo assistito. Per quanto riguarda in particolare le iniziative di Trieste, come spiegato  da Giovanna Del Giudice e illustrato da Lidia Mendola dello Spi provinciale, dal 17 aprile ogni martedì dalle 10 alle 12 verrà aperto lo “Sportello dei diritti e percorsi per rimanere a casa”, operativo nelle leghe Spi di Aurisina, Roiano, San Giacomo, Barriera, San Giovanni, Muggia, Sant’Anna. Verranno fornite informazioni sugli strumenti e i percorsi da attivare per un sostegno domiciliare attivo e solidale, in alternativa al ricovero nelle strutture residenziali o socio-sanitarie. Inoltre verranno avviati incontri e visite con i residenti nelle case di riposo, con i loro familiari, con i lavoratori delle strutture.

Redazione

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