Da 195 a 180 istituti, con 129 autonomie del primo ciclo e 66 istituti comprensivi. Questi i numeri della rete scolastica 2012-2013 come disegnata dalla nuova delibera regionale Fvg sul dimensionamento e dalle scelte degli enti locali: una rete che secondo i sindacati prevede avrà troppi istituti al di sopra del limite di 1.200 alunni, previsto dalla stessa delibera, e comporterà problemi di gestione, anche in termini di sicurezza, con immediate ripercussioni sulla qualità della scuola pubblica in regione. Contro il nuovo piano di dimensionamento si sono mobilitati Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda, che oggi, 20 marzo, a Udine, hanno annunciato l’avvio di una petizione tra i lavoratori e le famiglie, da concludere tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. L’obiettivo è di raccogliere il maggior numero possibile di firme, per bloccare il piano di dimensionamento e riscrivere una nuova mappa della rete scolastica, con il pieno coinvolgimento dei lavoratori della scuola e tenendo conto anche delle indicazioni delle famiglie, come hanno spiegato i segretari regionali Natalino Giacomini (Cgil), Donato Lamorte (Cisl), Ugo Previti (Uil), Giovanni Zanuttini (Snals) e Massimo Vascotto (Gilda). Se prima della delibera la rete era formata da 129 autonomie e 66 istituti, la nuova mappa prevede 74 autonomie, 55 inmeno, e 106 istituti comprensivi, 30 inpiù rispetto al quadro precedente. Ma di questi ultimi, accusano i sindacati, ben 15 superano il tetto di 1.200 alunni previsto sia a livello nazionale che dalla delibera della Giunta. L’obiettivo, quindi, non è solo quello di una nuova delibera, ma anche di imporre agli enti locali il rispetto dei tetti previsti da quella già approvata. Il rischio concreto è che gli accorpamenti determinino nuovi tagli, sia tra il personale tecnico e amministrativo che tra i docenti. Non solo: secondo Cgil, Cisl, Uil, Snals e Confsal non è neppure garantita la presenza di dirigenti in grado di gestire i nuovi istituti comprensivi, alcuni dei quali arriveranno a soglie di 1.700 (Sacile) e perfino 1.900 alunni (Codroipo). I sindacati chiedono quindi all’assessore Roberto Molinaro di rispettare l’impegno a evitare nuovi tagli di personale. “Perché a risentirne – spiegano – sarebbero innanzitutto i livelli di sicurezza e sorveglianza, così come la qualità del servizio, con un numero di alunni per classe che rischia di aumentare ulteriormente e una rete sempre più slegata dalle esigenze del territorio”.
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