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Dopo Genova oltre le paure delle correnti del Pd

“Le primarie si stanno rivelando un segnale sempre più forte al centrosinistra e al Pd più specificamente. In questa fase di crisi segnano, spesso e nei Comuni maggiori, una richiesta di cambiamento che non è solo dei volti, ma soprattutto delle proposte politiche che i cittadini e le cittadine si aspettano dalla sinistra.

Milano, Napoli, Cagliari e in ultimo Genova rompono i tradizionali schemi moderati/estremisti, centro e sinistra proprio perché alle persone interessano di più le soluzioni che a livello locale si possono dare ai loro bisogni, nei limiti propri di tali amministrazioni, che le provenienze. Non a caso proprio Napoli è stata recentemente il centro di una posizione politica di molte amministrazioni in difesa dei beni comuni e quindi di politiche totalmente alternative ai sogni privatizzatori (dell’ambiente, del lavoro, dei diritti) che invece vengono tutt’ora coltivati a livello nazionale.

Nella nostra Regione questo passaggio richiede un salto di qualità nell’agenda politica dell’attuale opposizione. Già avevamo segnalato l’insofferenza di molti al continuo balletto tra personaggi autorevoli del PD regionale e, da mesi, chiediamo una riunione di coalizione che superi i contatti bilaterali. Per capire, su temi concreti, se una coalizione esiste e quale può essere il suo perimetro.

Le primarie, secondo noi, o sono vere o non sono. Fare prima primarie interne ai singoli partiti significa cercare di mettersi al riparo da sorprese e non voler consultare i cittadini e le cittadine sul/sulla miglior candidato/a, su chi e su quali temi il centrosinistra possa ritrovarsi compatto per un progetto di Governo della Regione. Il che significa tradire il significato profondo delle primarie per beghe di partito e magari rischiare di perdere le elezioni a costo di avere un candidato fedele.

Noi proponiamo, dunque che i Partiti di un’eventuale coalizione si incontrino per sgrezzare il futuro programma; che sui punti controversi si avvii una consultazione popolare, una sorta di primarie di programma; le primarie di coalizione in cui si confrontino i candidati migliori ed i partiti che, però,  abbiano già accettatole linee guida del futuro programma.

Altrimenti torniamo a una politica diversa, vecchia,  in cui non si capisce la differenza con un programma e un candidato deciso dalle segreterie dei Partiti”.

E’ quanto scrive in una nota stampa Kristian Franzil, segretario regionale ligure del Prc-se.

Redazione

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