Alberto Perino è categorico: “Non ci fermeranno”. Definisce il blitz una operazione per “criminalizzarci e deligittimarci”, ma che di certo “non ci spaventa. Questa è l’ennesima riprova che non hanno capito nulla: il nostro è un movimento popolare. Il faro delle proteste che si stanno creando in Italia”.
Non è neanche un caso, per il leader No Tav, che “la magistratura abbia deciso per eseguire gli arresti proprio in questo momento”. E cioè quando “altre persone stanno alzando la testa contro la cura Monti”.
Per Perino gli arresti sono strumentali. “In Valle hanno preso due persone: Guido Fossore e un barbiere. Tutti gli altri fanno parte del movimento antagonista così da poter dire che ci sono infiltrati o che noi siamo guidati dall’ala radicale”.
Ma la realtà è diversa. “Ogni giorno discutiamo, parliamo, ci confrontiamo sui lavori della Tav”. Perino, quindi, rimanda al mittente tutte le accuse. “Tutti coloro che hanno a cuore la nostra causa sono sempre stati i benvenuti in Val di Susa”. Ora c’è da costruire le prossime tappe. “La manifestazione a Torino sabato, indetta da tempo, ci sarà”. E così come altre iniziative in solidarietà con gli arrestati. Una cosa è certa, “la determinazione rimane quella di sempre”.
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