La bravura di Ranieri, che non è trascinante come Leonardo, ma che ha una straordinaria esperienza, è riuscita a ridare a questa Inter il senso dell’essere squadra. E su questo ha costruito una ripartenza con numeri importanti, perché sette vittorie in otto partite, con una sola sconfitta in mezzo (Udinese), sono un risultato importante.
Le cinque reti al Parma possono essere lette in due modi. Dando tutte le colpe alla pessima prova della squadra di Colomba (che rischia la panchina) o dando tutti i meriti alla ritrovata vena di Milito (doppietta d’autore) o all’esplosione di Alvarez, che sta crescendo (anche se dura un tempo). La verità forse è nella linea di mezzo. Il primo tempo dei nerazzurri è stato di grande intensità, il migliore della stagione, perché giocato con lucida ferocia, che ha portato i nerazzurri sul 3-0. La ripresa è stata invece giocata in controllo, per evitare guai e sono arrivati due gol.
Il rischio per l’Inter è pensare che l’Inter, che è ripartita, si sia portata all’altezza del Milan, a otto giorni dal derby. Non è così, soprattutto per i ritmi che i nerazzurri riescono ad imprimere all’azione in mezzo al campo, dove servirà maggiore energia per contrastare la forza d’urto dei rossoneri. Che l’Inter stia meglio è vero, ma che sia del tutto guarita può essere una pericolosa illusione. Il test vero è il derby.
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