Il paese islamico, in forte tensione con la comunità internazionale, ha messo in guardia sul repentino aumento dei prezzi globali del greggio che si verificherebbe in caso di ulteriori sanzioni internazionali, in particolare un embargo petrolifero, come ritorsione per il suo controverso programma nucleare.
Secondo quanto dichiarato dal ministro del Petrolio di Teheran, Rostam Qasemi, “senza dubbio” potrebbero schizzare infatti “drammaticamente” ad “almeno” oltre 200 dollari il barile, pari cioè a più di 154 euro .
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