Nel reggiano tornano a splendere i borghi rurali

Interventi di recupero di borghi e villaggi rurali, nonché delle strade di accesso, ma anche realizzazione di impianti a biomasse per sfruttare l’energia da fonti rinnovabili, aiuti a circuiti enogastronomici e agriturismo. Tutto questo grazie a circa 5,4 milioni di contributi stanziati dalla Provincia di Reggio Emilia a Comuni ed altri enti pubblici attraverso l’Asse 3 del Programma di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna. Il dettaglio degli interventi, che grazie ai contributi a carico degli stessi Comuni porteranno a poco più di 10 milioni di euro l’importo complessivo dei lavori, è stato illustrato questa mattina a Palazzo Allende dall’assessore all’Agricoltura Roberta Rivi, affiancata dal dirigente Francesco Capuano, dai sindaci dei Comuni interessati dal presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli.

“Si tratta di un contributo davvero importante, soprattutto in questo momento di crisi, per mantenere o addirittura creare occupazione”, ha detto l’assessore Roberta Rivi sottolineando come “questo aiuto fondamentale alla economia reggiana arrivi proprio da un settore così ingiustamente trascurato come l’agricoltura e grazie alla concertazione realizzata da un ente così altrettanto ingiustamente denigrato come la Provincia”.

In particolare, l’assessore Rivi si è soffermata sui progetti presentati da Comuni e altri enti o consorzi pubblici immediatamente cantierabili, a partire dai primi 11 interventi che saranno finanziati al 70% con 1,5 milioni di contributi della Provincia attraverso l’Asse 3 del Piano di sviluppo rurale, finalizzato al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e alla diversificazione dell’economia di queste aree. Nello specifico si tratta d’interventi di recupero dei borghi rurali di Crovara (Vetto), Cecciola e Varvilla (Ramiseto), Cervarezza (Busana),  Cadonega (Viano), Cerreto Alpi e Collagna, San Romano di Baiso, Sologno e Primaore (Villa Minozzo), Cinquecerri (Ligonchio), Marmoreto di Busana, dell’insediamento storico di Camola (Castelnovo Monti) e ancora, la riqualificazione di piazza Repubblica a Carpineti. Gli interventi. variano dalla pavimentazione delle piazze alla ristrutturazione di fabbricati storici, oratori, restyling di parchi; dalle opere sulle strade agli interventi sulle reti di servizio. I progetti esecutivi dovranno essere presentati alla Provincia entro le metà di marzo così che, entro la fine della primavera, possano partire i cantieri.

Con una seconda tranche di contributi, pari ad altri 730.000 euro, la Provincia finanzierà sempre al 70% altri 9 interventi, che pure dovrebbero partire entro il prossimo anno e che interesseranno i borghi di Carniana/Meruzzo (Villa Minozzo), Nismozza (Busana), Storlo e Borla (Ramiseto), Cà Bracchi (Ligonchio), ma anche il restauro del Castello di Bianello e del Complesso delle Quattro Castella, la valorizzazione del borgo Cà de’ Grimaldi a Montebabbio di Castellarano, il recupero mulino di Gazzano (Villa Minozzo) e la ripavimentazione del borgo di Broletto ad Albinea. Per quanto riguarda invece la realizzazione di impianti a biomasse, saranno finanziati tre progetti per circa 300mila euro – a fronte d’investimenti per 400 mila euro – presentati dai Comuni di Ligonghio, Vetto e Collagna. Altri lavori riguarderanno anche le strade rurali: è previsto, infatti, il finanziamento di 17 progetti, attraverso altri 700 mila euro di contributi provinciali, relativi al miglioramento della viabilità di accesso ai borghi.

“Se uniamo anche i contributi concessi a Comuni e Strade dei vini e dei sapori per incentivare le attività turistiche e quelli a favore del’agriturismo, fra il 2011 e il 2012 saranno erogati dalla Provincia circa 5 milioni di euro allo scopo di incrementare l’attrattività dei territori rurali, per imprese e residenti, e favorire nuove opportunità occupazionali nell’area dell’alto crinale, ma anche in pedecollina”, ha detto l’assessore Rivi sottolineando come “quest’anno, per la prima volta, sia stato possibile stanziare finanziamenti anche a Comuni “più bassi” come Albinea, Castellarano e Quattro Castella”.