Il prestanome che si intestava i beni della mafia è morto, ma la Guardia di Finanza ha sequestrato ugualmente i beni ai suoi eredi. E’ successo a Bari, grazie ad una nuova normativa che permette il sequestro preventivo anche nei confronti degli eredi di soggetti deceduti.
Beni per 102 milioni di euro, riconducibili al clan barese Parisi-Stramaglia, sono stati confiscati dai finanzieri agli eredi dell’imprenditore Michele Labellarte, morto nel 2009 e considerato il riciclatore delle ricchezze della cosca.
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