Un vero e proprio racket della vigilanza messo in atto in Calabria ai danni di aziende che operano a Paola e nel vasto comprensorio del Tirreno cosentino. In tre avevano pensato bene di “suggerire” agli amministratori delle società una cooperativa di vigilanza, cui erano legati, per ottenere contratti di sorveglianza. E per indurre a “più miti consigli” i poveri malcapitati danneggiavano i beni di proprietà delle aziende prese di mira.
Con questa accusa, i carabinieri di Paola (CS) hanno arrestato Giuseppe Ciliberti, di 40 anni, Luigi Abate, 43 anni, entrambi di San Lucido (CS), e Aurelio Ciliberti 53 anni, di Lamezia Terme (CZ), ritenuti responsabili di danneggiamento, violenza privata e minacce aggravate dalle modalità mafiose.
Così i militari dell’Arma hanno messo fine ad azioni che terrorizzavano letteralmente gli operatori economici del territorio e sfavorivano le libere leggi di mercato e della concorrenza a vantaggio di uno e a svantaggio di tutti gli altri.
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