Si conferma una bestia nera il Marassi per la Roma. Negli ultimi quattro anni il Genoa ha vinto tutte le gare, anche quella di ieri sera. E così la squadra capitolina torna ad assaporare l’amara sconfitta, colpa di un tecnico spagnolo perdente, di un allenatore che doveva fare le valige da Roma subito, privo dell’esperienza per portare questa squadra in alto.
La squadra di Malesani, dal canto suo, ha vinto col minimo sforzo dimostrandosi estremamente cinica. Ha segnato alla seconda occasione, ha a lungo difeso, senza successo, il vantaggio e poi, all’ultimo tuffo, si è andata a riprendere i 3 punti su un’azione da fermo. Meglio di così, insomma, non le poteva andare.
Enrique con le sue stranezze, con la volontà di cambiare formazione, di sperimentare di volta in volta, prende sonore batoste a spese della Roma. Dalle torri Osvaldo e Borriello scelte contro il Palermo, Luis Enrique è passato ai piccoletti Bojan e Borini per bruciare in velocità la difesa rossoblu. Un’idea tattica che solo in un’occasione, sciupata dall’under 21 azzurro, è riuscita nello scopo. Per il resto hanno avuto meglio gli esperti Dainelli e Moretti, bravi ad anticipare quasi sempre gli attaccanti giallorossi, incluso un evanescente Lamela.
La Roma esce sconfitta da Genova 2 a 1 e DiBenedetto avrà tanto su cui riflettere, soprattutto dovrà cercare in fretta un nuovo tecnico se vorrà vedere una grande Roma.
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