Al Teatro dell’Orologio fino al 16 del mese è in scena “Gilda”, ispirato al sexy symbol Rita Hayworth, unica protagonista Grazia Schiavo. Lo spettacolo, scritto e diretto da Mario Moretti, esordisce bene con una voce maschile che racconta turbamenti e sensazioni che i giovani del’46 avevano subito durante la proiezione dell’omonimo film che segnò un’epoca. Cambi di abito, di voce, di personaggi interpretati da Rita e poi lei stessa che conclude la sua esistenza accompagnata solo dalla presenza dell’alcool. In scena anche un pianista che suona alcune canzoni rese celebri dai suoi film. La performance non è entusiasmate. L’attrice lascia a desiderare sia nell’aspetto interpretativo che vocale. Troppe urla, la voce, sebbene si alterni tra alti e bassi non trasmette emozioni, si passa da un personaggio ad un altro meccanicamente. Discutibile la scena di Salomè che gioca con la testa di Giovanni Battista come se fosse un oggetto erotico, forse era questo il messaggio, ma è durato troppo e stancato lo spettatore….Almeno noi!
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