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Palermo è diventata una città invivibile

“Ogni giorno i palermitani sono costretti ad affrontare piccole spese quotidiane a causa di malesseri ormai diventati consuetudinari nelle strade e nelle vie della città”. E’ quanto scrivono al giornale i vertici del Movimento Attivista Azione Siciliana che in maniera netta affermano: “Palermo è diventata invivibile. Ogni giorno i palermitani sono costretti ad affrontare esborsi vari causa un accattonaggio diffuso e variegato nelle strade e soprattutto nei marciapiedi palermitani. Partiamo dai “pedaggi” automobilistici. Il primo gettone da sborsare per i guidatori palermitani è sicuramente quello per i lavavetri, ormai presenti ad ogni semaforo nel numero di 2 o 3, a seconda dell’ampiezza dell’incrocio. In alternativa, ad ogni semaforo è possibile trovare elemosinanti di ogni tipo, dal finto invalido a medicanti di ogni etnia. Ma tutti i palermitani sanno che il momento clou degli esborsi in auto è quello del parcheggio. Per evitare le strisce blu e i parcheggi  a pagamento, i palermitani fanno a gara per trovare i pochi liberi e gratuiti disponibili. Tuttavia, questi pochi posti sono diventati anch’essi a pagamento, causa la presenza di moltissimi parcheggiatori abusivi che chiedono un contributo economico per salvaguardare l’auto. Per la cronaca i parcheggiatori abusivi sono presenti anche nelle zone a pagamento, causando quindi ulteriori costi agli automobilisti palermitani che parcheggiano sulle strisce blu abitualmente. Per quanto riguarda i “dazi pedonali”, ve ne sono di vari tipi, concentrati soprattutto nel centro città. Basta farsi un giro al Politeama o sedersi al Mc Donald per essersi disturbati da ogni possibile tentativo di accattonaggio. C’è chi ti vuole vendere penne, accendini, robe cinese vari, etc.; c’è chi opta per la mancanza di 50 cent per potere comprare qualcosa; c’è chi opta per l’invalidità, chi per la fame,etc. Noi di Azione Siciliana – Movimento Attivista, chiariamo subito che siamo vicini a coloro i quali chiedono l’elemosina per bisogno o per fame – denunciano in esclusiva a Laprimapagina.it – ma condanniamo ogni tipo di accattonaggio per mancanza di volontà lavorativa, in quanto causano un danno a se stessi, un danno ai palermitani e un danno a tutte le attività produttive della zona che, a causa dei loro comportamenti molte volte eccessive, causano un calo di clientela ai ristoranti, ai bar,etc. Un profilo di accattone senza volontà lavorativa è per esempio colui il quale vende penne dicendo di non avere soldi e poi, con i soldi raccolti, va a comprarsi i gratta e vinci. Visto che il problema è stato trascurato per anni, chiediamo che venga discusso, nelle sedi opportune, come far fronte ad un problema così ampio ed in veloce espansione, causa la corrente crisi”.

 

Redazione

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