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Milano, un altro tassello per cercare di risolvere la questione nitrati

Fino al 31 ottobre 2011 le aziende agricole lombarde potranno presentare domanda di contributo per finanziare operazioni strutturali volte ad ottenere una più razionale gestione dei liquami prodotti dagli allevamenti: è quanto sottolinea la Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali della Lombardia, ricordando che la Regione ha riaperto i termini della Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole: interventi per la gestione sostenibile degli effluenti di allevamento”. Il nuovo provvedimento è finalizzato a consentire alle imprese agricole una più agevole realizzazione di interventi per regolarizzare la propria posizione rispetto alle norme previste dalla Direttiva Nitrati. Tra gli interventi finanziabili rientrano la realizzazione e l’ampliamento di vasche di stoccaggio per i liquami, macchine e attrezzature per la distribuzione di effluenti, impianti aziendali per la riduzione del carico d’azoto. “Si tratta di un’altra iniziativa della Regione Lombardia – precisa Giorgio Buizza, presidente di Fodaf – che ha come obiettivo generale quello di limitare l’impatto dei nitrati di origine agricola sul ciclo delle acque superficiali e profonde e migliorare così la sostenibilità ambientale della nostra zootecnia. In questo senso la misura attivata dall’amministrazione regionale è sicuramente positiva, soprattutto se valutata unitamente ad altri provvedimenti. Ricordiamo infatti che lo scorso 16 agosto è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia il decreto che dispone la riapertura dei termini di adesione al ‘Programma straordinario nitrati’, una serie di misure volte a stimolare la realizzazione di impianti agroenergetici con risvolti di protezione ambientale”. L’ammontare massimo del contributo previsto dalla misura 121 del Piano di sviluppo rurale lombardo sarà del 35% della spesa ammissibile per imprese o società condotte da agricoltori non giovani, elevato al 45% per le aziende ubicate in zone svantaggiate montane. In presenza di titolare under 40 il contributo massimo sarà del 40% per le zone non svantaggiate e del 50% per le aziende ubicate in zone svantaggiate. “La forma di finanziamento – ricorda Buizza – contempla sia il contributo in conto capitale sia quello in conto interessi. Si tratta di un’importante occasione per fare un passo avanti verso la soluzione di un annoso problema che affligge ancora oltre 4.400 aziende operanti nella pianura lombarda”.

Redazione

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