Tagliate le province sotto i 300 mila abitanti possibile accorpamento Abruzzo Molise

Sarebbero 37 le province italiane da abolire, Aosta (la trentottesima non è più provincia da tempo in quanto coinciderebbe con la Regione). Sempre che, ovviamente, sia confermato il criterio dei 300 mila abitanti e a meno che non ne siano stati introdotti degli altri. La più grande (293.061 abitanti) sarebbe Pistoia, seguita da Piacenza (289.875), l’ultima a “salvarsi” sarebbe L’Aquila con 309.820 abitanti. La più piccola (57.975 residenti) è la provincia sarda dell’Ogliastra di recente costituzione preceduta da Isernia (Molise) che ne conta 88.964. Le province sarde sarebbero le più penalizzate, sparirebbero quasi tutte quelle di nuova costituzione: Medio Campidano, Olbia-Tempio, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e anche le “vecchie” Nuoro e Oristano. In sostanza, resterebbero Cagliari e Sassari. La situazione più strana, probabilmente, si verificherebbe in Liguria dove sparirebbero tre province su quattro: Savona, La Spezia e Imperia. Resterebbe, ovviamente, Genova, ma con una coincidenza territoriale davvero esagerata tra Regione, Provincia e Comune che, forse, porterebbe alla conclusione dell’inutilità dell’ente intermedio. Il Molise (via Campobasso e Isernia) resterebbe addirittura senza province, ma, a questo punto, sarebbe probabile il ritorno alla regione Abruzzo-Molise con Campobasso unica provincia molisana. Questo l’elenco completo tra parentesi, l’amministrazione: Aosta (Valle d’Aosta): 128.230 (Uv), Ascoli Piceno (Marche): 214.068 (Pdl), Asti (Piemonte): 221.687 (Pdl), Belluno (Veneto): 213.474 (Lega), Benevento (Campania): 287.874 (Pd), Biella (Piemonte): 185.768 (Lega), Caltanissetta (Sicilia): 271.729 (Mpa), Campobasso (Molise): 231.086 (Pdl), Carbonia-Iglesias (Sardegna): 129.840 (Pd), Crotone (Calabria): 174.605 (Pdl), Enna (Sicilia):172.485 (Pdl), Fermo (Marche): 177.914 (Sel), Gorizia (Friuli-Venezia Giulia): 142.407 (Pd), Grosseto (Toscana):228.157 (Pd), Imperia (Liguria): 222.648 (Pdl), Isernia (Molise): 88.694 (Pdl), La Spezia (Liguria): 223.516 (Pd), Lodi (Lombardia): 227.655 (Lega), Massa Carrara (Toscana): 203.901 (Pd), Matera (Basilicata): 203.726 (Pd), Medio Campidano (Sardegna):102.409 (Pd), Nuoro (Sardegna):160.677 (Pd), Ogliastra (Sardegna): 57.965 (Pd), Olbia Tempio (Sardegna): 157.859 (Pdl), Oristano (Sardegna): 166.244 (Pdl), Piacenza (Emilia Romagna): 289.875, Pistoia: 293.061 (Pd), Prato (Toscana): 249.775 (Pd),  Rieti (Lazio): 160.467 (Pd), Rovigo (Veneto): 247.884 (Pd), Savona (Liguria): 287.906 (Pdl), Siena (Toscana): 272.638 (Pd),  Sondrio (Lombardia): 183.169 (Lega), Terni (Umbria): 234.665 (Pd), Trieste (Friuli Venezia Giulia): 236.556 (Pd), Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte): 163.247 (Pdl), Vercelli (Piemonte): 179.562 (Pdl) , Vibo Valentia (Calabria): 166.560 (Pd). Con i tagli, dunque, perderebbero l’appellativo di “capoluogo di provincia”, città che hanno fatto la Storia del Paese: da Trieste a Siena, a Terni, Ascoli Piceno, Asti, Matera, Benevento, Gorizia. Come abbiamo già notato, in fondo, per una buona parte, il taglio riguarderebbe le ultime infornate di Province degli anni ’90: quelle sarde, appunto e alcune piemontesi, marchigiane, e molisane. La regione più penalizzata, come detto, sarebbe la Sardegna (sei province). Vediamo le altre. Il Piemonte ne perderebbe quattro: Asti, Biella, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, La Lombardia due: Lodi e Sondrio. Falcidiata la Liguria con tre tagli: Savona, Imperia e La Spezia. Il Veneto dovrebbe dare addio a Belluno e Rovigo. Il Friuli perderebbe Trieste e Gorizia mentre Pordenone si salverebbe di poco con 315 mila residenti. L’Emilia Romagna subirebbe il solo taglio di Piacenza. La Toscana perderebbe Prato, Pistoia, Grosseto e Massa-Carrara. Le Marche, Ascoli Piceno e Fermo, l’Umbria saluterebbe Terni (anche qui, si verificherebbe lo stesso fenomeno ligure con Perugia che rimarrebbe sola) e il Lazio perderebbe Rieti. Via tutte e due le province del Molise, la Basilicata salverebbe Potenza (383mila anime) e perderebbe Matera. La Puglia non subirebbe “tagli”, la Campania darebbe addio a Benevento. La Calabria vedrebbe sparire Crotone e Vibo Valentia, la Sicilia Enna e Caltanissetta.