Il Governo fa cassa anche tagliando gli stipendi agli statali

Lacrime e sangue. Le chiede il Ministro Tremonti. Le misure passano dai tagli agli stipendi degli statali, agli interventi sul mondo del lavoro, alla modifica dell’articolo 81 della Costituzione, a più tasse sui titoli. Senza escludere “un contributo di solidarietà”. Una ricetta dura che il segretario del PdL, Angelino Alfano, prova a mitigare: “Non tutto quello che ci viene chiesto dalla Bce verrà fatto..”. Pessimista Umberto Bossi che boccia Tremonti (“un discorso fumoso”), poi, riferito alla lettera della Bce, dice di temere “un tentativo per far saltare il governo”. La situazione è seria al punto che Giorgio Napolitano è rientrato in anticipo dalle vacanze a Stromboli. Nel pomeriggio il capo dello Stato vedrà Berlusconi per fare il punto sulle misure che il Governo intende mettere in campo per fronteggiare la crisi. Mentre il decreto legge sulle misure anti crisi chieste all’Italia dalla Banca centrale europea sarà anticipato al 16 agosto. “Non puoi spendere più di quello che prendi soprattutto se con riluttanza prendono i tuoi titoli”. Parola di Ministro. Il Ministro torna a legare l’accelerazione della crisi al brusco cambiamento delle mosse del Governo. Passato dal voto della Camera sul decreto che poneva il pareggio di bilancio al 2014 – a metà luglio – alla necessità di correre ai ripari in tempi brevissimi: “Da allora l’intensificazione verticale della crisi, l’anticipo del pareggio di bilancio (dal 2014 al 2013) e le richieste delle parti sociali hanno modificato il corso delle nostre attività”. Per questo “dobbiamo fare una manovra molto forte sul 2012 e 2013”. Sul lato della crescita, continua il ministro, serve “la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali, dei servizi professionali e la privatizzazione su larga scala dei servizi locali”. Inoltre il Governo ipotizza di “accorpare sulle domeniche le festività” e si dice disponbile ad un intervento sulle rendite. Ovvero più tasse sui titoli.