Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti è determinato a rispettare gli impegni presi con l’Europa. Bisogna – questo il ragionamento che viene riferito da fonti parlamentari – andare avanti sulla linea del rigore oppure è pronto a dimettersi. Il Carroccio e il partito di via dell’Umiltà chiedono al responsabile di via XX settembre di recepire le proprie richieste. La Lega insiste sulla revisione del patto di stabilità interno, sul no all’innalzamento dell’età pensionabile, sulla necessità della riforma fiscale; anche nel PdL sono state avanzate proposte specifiche e le parole di protesta pronunciate ieri da Guido Crosetto vengono sposate nel partito di maggioranza anche da altri parlamentari. Il malessere, dunque, serpeggia tra i deputati dell’intera coalizione e potrebbe sfociare in clamorose decisioni. “Noi – è il ‘refrain’ di molti deputati e senatori del PdL – questa manovra così non la votiamo”. C’è chi ha intenzione di far girare documenti a Montecitorio e a palazzo Madama per esigere subito un cambiamento di rotta. Ma il presidente del Consiglio – riferiscono fonti parlamentari – pur chiedendo al Ministro dialogo aperto ed aggiustamenti, non mette in dubbio l’impianto della manovra e allo stesso tempo punta sulla riforma fiscale. Del resto, il responsabile del Tesoro continua a ribadire la gravità del momento economico e l’esigenza di tenere in ordine i conti pubblici e di rispettare gli impegni imposti dall’Ue.
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