Gorlago. Chiara Alessandri da tempo voleva uccidere Stefania Crotti

Emergono particolari inquietanti sul delitto che ha scosso la Lombardia. Chiara Alessandri voleva uccidere da tempo la sua rivale in amore Stefania Crotti a Gorlago (Bergamo). Voleva colpire una settimana prima. E’ quanto emerge dai messaggi vocali scambiati tra la Alessandri e Angelo, il giovane che l’ha involontariamente aiutata a realizzare il delitto. All’uomo Chiara aveva inoltre detto che voleva essere nel furgone con lui quando avrebbe “prelevato” Stefania per portarla da lei. E’ del 4 gennaio il messaggio della donna al giovane, al quale fa credere di aver organizzato tutto insieme con il marito di lei. “Ciao, allora vorrei fare questa sorpresa ad un’amica – dice ad Angelo -. O meglio, è l’ex marito che ora vuole farle questa sorpresa, visto che ora – dopo una periodo di distacco – lei è tornata ad essere la sua compagna. Lui vorrebbe fare questa cosa e ha chiesto a me di aiutarlo. Lo avremmo fatto già la settimana scorsa se tu avessi potuto, ma tu non potevi”. Il messaggio prosegue. “Io ho ancora un bel ricordo di te e mi fido solo di te. Così voglio che questa cosa la faccia tu. Inoltre, mi rivolgo a te perché sei bello, sai come comportarti, ispiri fiducia, ma soprattutto hai un furgone. Se non avessi il furgone non chiederei a te. Il furgone è fondamentale e ti spiego perché: la sorpresa sarà organizzata a casa mia. Ma lei non deve sapere che sarà portata a casa mia, altrimenti non verrebbe perché in passato abbiamo avuto incomprensioni. Quando arrivi le dovrai consegnare una rosa con un biglietto scritto dal marito. Devi dirle che questa cosa è organizzata dal marito che credo voglia chiederle di sposarlo di nuovo e di fare un viaggio di nozze. Poi devi farla bendare perché altrimenti capisce che la stai portando a casa mia”. Secondo il piano iniziale, la donna accusata del delitto avrebbe dovuto salire a bordo del Opel Divaro dell’uomo, cosa che poi non è avvenuta il giorno del delitto. “Lei salirà davanti, io starò dietro in modo che lei non mi veda e quando arriveremo lì, prima di incontrare il marito, scenderò dal furgone e troverà me e dovremo chiarirci io e lei prima di farle vedere il marito. A quel punto tu dovrai andartene. Se lei non si farà bendare annulliamo tutto perché lei non deve vedere che viene a casa mia”. C’è il messaggio inviato dalla donna ad Angelo il giorno del delitto, il 17 gennaio, alle 17:50. “Ciao, volevo dirti che tutto è andato bene e volevo ringraziarti di ciò che hai fatto. Il marito è stato contento. Per quanto riguarda la rosa e il biglietto, butta via il biglietto e la rosa dalla pure a una delle tue belle”. Tuttavia il legale dell’indagata esclude la premeditazione (leggi qui).