Prescrizione. La Lega richiama all’ordine i grillini: nessun giustizialismo

I grillini sono sulla strada sbagliata. Vogliono fermare le opere necessarie ad ammodernare l’Italia. Spingono per politiche assistenzialistiche. Esasperano il delicato dibattito sulla giustizia con misure giustizialiste. La Lega di Matteo Salvini va in direzione contraria: più sicurezza, meno tasse a chi fa impresa, giustizia giusta. Due mondi che si scontrano. E che di questo passo difficilmente potranno andare avanti insieme in questa convivenza forzata. Sondaggi alla mano si votasse domani Matteo Salvini travolgerebbe tutti prendendo la maggioranza assoluta. Le politiche grilline sono sconfessate ovunque. I risultati disastrosi sono sotto gli occhi di tutti: Roma e Torino. La politica degli agguati politici non paga. Prima il ddl sicurezza bombardato di emendamenti. Poi il caso pace fiscale. Quindi la vicenda Tav. E ora l’emendamento M5s che mira a sospendere la prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Una scelta inopportuna condannata anche dalle camere penali, peraltro in conflitto con la Costituzione che recita di un processo giusto e ragionevole. Matteo Salvini non ci sta e frena la frangia grillina giustizialista. Neanche i più rossi avrebbero mai finito per concepire una scelta incostituzionale, ingiusta ed inefficace. Allungare all’infinito i processi non giova a nessuno, oltre a ledere i diritti sanciti dalla Costituzione. Nell’ufficio di presidenza delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera sono forti i dubbi espressi dalla Lega che ha chiesto ai presidenti, insieme alle opposizioni, più tempo per esaminare il ddl anticorruzione. La riunione c’è stata stanotte dopo il voto in Aula del dl Genova per organizzare i lavori dopo i 300 emendamenti presentati. I gruppi (tranne M5s) hanno chiesto di scrivere al presidente Fico per far slittare l’arrivo in Aula del ddl, previsto a dicembre.