Roma. Maurizio Diotallevi aveva denunciato la scomparsa della sorella

E’ in stato di fermo Maurizio Diotallevi, accusato di omicidio e occultamento di cadavere. L’uomo di 62 anni è stato trasferito nel carcere di Rebibbia in attesa che il gip fissi l’udienza di convalida. L’uomo non avrebbe mai manifestato segnali di instabilità psichica.

Maurizio Diotallevi

Diotallevi aveva denunciato la scomparsa della sorella

Nicoletta Diotallevi sarebbe stata strangolata e poi segata. Sarà l’autopsia a stabilire con esattezza come sia stata uccisa e con cosa sia stata sezionata, se con un’ascia o con una sega. Il fratello due giorni fa aveva denunciato la scomparsa della vittima.

Gli inquirenti sono risaliti all’esperto di marketing analizzando le immagini delle telecamere di zona. Dalle riprese si è risaliti a parte della targa dell’auto usata dall’uomo.

Le motivazioni del barbaro delitto

A seguito della morte della madre, i fratelli vivevano insieme nel quartiere Flaminio. Alla base del delitto ci sarebbero le discussioni legate a questioni economiche. Pare che in casa lavorasse solo la donna di 58 anni.

Nicoletta Diotallevi non aveva un impiego stabile. Guadagnava tenendo corsi di yoga. Affittavano agli studenti una stanza dell’appartamento di via Guido Reni 22b ereditato dai genitori. Essendo il suo l’unico reddito, era la vittima che si occupava della casa e che passava qualcosa al fratello. L’uomo sarebbe diventato insofferente della gestione della sorella. La difesa nega che il movente sia questo. “Occorre valutare pazientemente tutte le circostanze in cui è maturata la vicenda – precisa l’avvocato Gaetano Scalise – ma escludiamo che possano esserci stati motivi economici: più probabilmente si è trattato di un raptus“.