Il compleanno di Greta Medini è stato celebrato nella sede dell’associazione “La Goccia”

Il compleanno di Greta Medini è stato celebrato nella sede dell’associazione “La Goccia”. Alla giovane violinista, scomparsa a dicembre, è stato dedicato uno spazio in cui coltivare la memoria e la musica. Commemorati  il suo talento artistico e la sua sensibilità umana emersi anche dalla esposizione di quadri e di scritti per mano di Greta. La commemorazione è stata scandita da canti e intermezzi musicali eseguiti da giovani musicisti.

VIBO - Ricordo di Greta Medini La Goccia

Sarà un angolo di terra dove far fiorire la memoria e la musica, da cui si può contemplare il cielo e il mare. E’ stato dedicato a Greta Medini, giovane violinista scomparsa a dicembre. Il suo viso, il violino e il suo corpo stagliati verso l’infinito, in una delle immagini più belle di Greta, illuminata da un leggero sorriso e il corpo teso a dare voce al violino, e che rappresenta il rapporto con la musica e con la sue esistenza. Un gesto che richiama la rappresentazione “dell’infinito nel finito”, perché la bellezza, come affermava il filosofo romantico  F. W. J. von Schelling, “è l’infinito espresso in modo finito, l’assoluto come unione di spirito e natura”.

Il foglio scritto da Greta

Questo desiderio di unione tra natura e spirito si scopre in un foglio scritto da Greta: “In particolare con la natura… Finché non troverò un essere simile a me, è solo dalla natura che posso imparare”. Sono parole, alla luce della sua sofferta e tragica esperienza esistenziale, che vibrano con l’intensità con cui hanno vibrato le corde del suo violino. La natura maestra e luogo di mistero e di bellezza. Questi sentimenti e questa tensione hanno accompagnato la sua vita. Se adesso Greta vive nella memoria è perché non ha trovato in vita un essere a cui potesse identificarsi, e quest’angolo di natura dedicato alla sua vita,  può rappresentare il suo desiderio più alto.

Il concerto i fratelli Ionadi

Il 22 luglio è il giorno della sua nascita. Per questo motivo il presidente dell’associazione “La goccia” e i genitori hanno deciso di fare questa cerimonia per commemorare Greta. E’ dal 12 dicembre che la sua esistenza si è dissolta. Ma non nel ricordo di chi l’ha amata e vista “crescere e ardere di inconsapevolezza” (Ungaretti, I fiumi)  per quello che ha saputo lasciare e suscitare attraverso la sua arte e la sua vita. Sentimenti che si sono impressi nel ricordo dei tanti presenti in un luogo diventato una sorta di anfiteatro, creato dagli ospiti dell’associazione “La Goccia” che curano l’azienda agricola (diventata anche fattoria didattica) “Junceum”, una realtà molto importante e forse rara non solo sul territorio provinciale, voluta dal presidente Michele Napolitano, insieme agli altri soci fondatori, per l’inclusione sociale e lavorativa di persone con diverse abilità e disagiate. Nasce come dono, come atto di amore e di generosità che vede coinvolte diverse persone, e che ora ha ospite d’eccezione anche Greta.

La memoria irrora la vita come l’acqua, e sono tante le “la gocce” che penetrano i ricordi e le emozioni che sono riaffiorati attraverso le parole di Gaetano Luciano (presidente Delegazione Vibonese di Italia Nostra), Giuseppe Mazza (ex preside e fondatore dell’associazione “La Goccia”), Loredana Pati (amica di Greta e maestra di pianoforte), e Michele Napolitano che ha aperto e concluso gli interventi. La loro voce ha scandito l’intensa passione per la musica, ma anche la semplicità, la umiltà, la grazia, la generosità, la riservatezza e sensibilità umana di Greta. Una vita che è stata tesa come una corda del suo violino fino al punto di spezzarsi, rivissuta dall’indicibile dolore che attraversa il cuore dei genitori, la madre Angela e il padre Alberto, che in silenzio hanno ascoltato il tessuto di parole che si è dipanato spontaneo, semplice, discreto, con emozione e commozione.

Dipinto di Greta

A benedire questo spazio contrassegnato da una targa che reca scritto “A Greta Medini, giovane musicista talento di questa terra”, mons. Giuseppe Fiorillo (socio fondatore della “Goccia” e Referente provinciale di Libera Vibo). Nell’esordio della sua riflessione ha messo insieme la memoria, la musica e la riconciliazione con la natura, parole che hanno interrogato il tempo e dilatato i sentimenti sul senso della vita: “Vogliamo dedicare quest’angolo di natura e di bellezza a Greta, un angolo di riconciliazione tra la vita e la natura, affinché possa aiutarci ad andare al di là dell’angoscia, della preoccupazione e dei drammi di questa vita. La natura ci riconcilia con Dio  e noi abbiamo tanto bisogno di riconciliarci.” Ha citato poi l’enciclica “Laudato Sii” di papa Francesco, ispirato al “Cantico delle creature” di San Francesco, come monito ed invito ad aver amore e rispetto verso Madre Terra, “un forte richiamo alla riconciliazione e all’amicizia con la natura dopo che l’uomo ne ha violentato la sua bellezza”. Infine mons. Fiorillo si è soffermato sul significato della commemorazione: “Questo è un atto di pace e di amore, una lode al Signore e alla vita comunitaria. Oggi ho pensato tanto a Greta. Come “Libera” abbiamo celebrato il cammino della memoria, per ricordare tutti coloro che sono stati sfortunati, attraverso diverse soste di testimonianza e di riflessione. È una sorta di via crucis del dolore e della vita, e adesso vogliamo fare questo: ricordare e fare memoria, dedicando quest’angolo di natura alla memoria di Greta”.

A scandire i momenti della commemorazione, i suggestivi e intensi canti di Maria Teresa Ionadi (soprano) accompagnata dalla chitarra del fratello Andrea, e gli intermezzi musicali dei sassofonisti Federico Limardo, Vincenzo Scordamaglia e Antonio Brosio, che hanno voluto donare le loro note a Greta.

Sono stati esposti, per volontà dei genitori, negli spazi adiacenti ai locali dell’associazione, anche alcuni quadri e dei pensieri scritti da Greta.  Oltre ai suoi sparsi scritti su fogli di quaderno, colpiscono due dipinti contrassegnati da una linea sagittale e dalla dualità di colore, il blu e il rosa. Spicca l’immagine fisica del cervello, i cui emisferi sono staccati e dei vasi di fiori capovolti, che presagiscono al conflitto, al dissidio, ma emerge anche una rappresentazione della percezione del mondo che associa il figurativo con l’astratto, e quindi la realtà del mondo con il desiderio di comprenderne il senso più profondo, segreto, che Greta aveva sondato con la voce del suo violino, che era parte del suo corpo.

Sono state tante le gocce di memoria sparse nel corso della cerimonia. Una dedica a questa ragazza il cui nome e la cui musica si erano diffusi in tutto il mondo. In particolare è stato Michele Napolitano ad aver pensato di riservare a Greta lo spazio che rappresenta un anfiteatro naturale, dove svolgere concerti,  spettacoli e incontri. Un desiderio condiviso dagli stessi genitori che si è realizzato nel giorno in cui Greta avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno. Lo stesso presidente dell’associazione “La goccia” ha raccontato il suo incontro e il suo legame con Greta. Lo ha fatto con quella spontaneità e sensibilità che lo contraddistinguono anche nel presentare i diversi momenti che hanno caratterizzato la commemorazione. Con questo spirito ha dato vita all’importante realtà rappresentata dalla “Goccia”, dove hanno trovato accoglienza tante persone che non si sono sentite in sintonia con il mondo manifestando un disagio. Con l’attività agricola, a contatto con la terra, con la natura e con gli animali, queste persone hanno ritrovato l’armonia e si sono riconciliati con la propria vita e con gli altri. Un miracolo che accade quando si ha attenzione e cura verso chi vive con difficoltà la propria esistenza e quando si hanno sentimenti di amore verso l’ambiente e  Madre Terra. Riscoprire questa dimensione significa ritornare all’umiltà per far crescere l’humus dell’umanità in un mondo che diventa sempre più indifferente. Sono state tante le gocce che hanno fatto risuonare il nome di Greta in quest’angolo suggestivo della natura che si schiude verso l’ultimo orizzonte, il confine che disegna l’incontro tra il mare e il cielo, tra natura e spirito.