Ispica. La vicenda del fascicolo del fabbricato

La rivista Territori della Cultura, nel numero 28 dedicato al tema Terremoti, edificato esistente, protezione dei beni culturali, ospita un articolo di Corrado Monaca, direttore di Betontest, e Giovanni Berti, docente di Scienze dei materiali nell’Università di Pisa, dal titolo La vicenda del fascicolo del fabbricato.

Si tratta di un argomento di stretta attualità nel dibattito nazionale, non solo perché giace in Senato un disegno di legge che prevede l’obbligatorietà del fascicolo del fabbricato a partire dal 2018, ma anche perché purtroppo terremoti, frane, crolli e cedimenti di edifici e viadotti riportano di continuo il tema all’attenzione dei media.

L’articolo citato, dopo un breve excursus normativo e un approfondimento sugli elementi caratterizzanti della “cartella clinica” degli edifici, dà merito alla pionieristica attività di Betontest che, nel 2005-2008, su incarico del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, realizzò il primo fascicolo del fabbricato in occasione della ristrutturazione il Palazzo Pandolfi a Pozzallo, facendo ricorso per la prima volta in Italia a tecnologie diagnostiche innovative, come un prototipo di robot che analizzava ai raggi X gli edifici, identificando eventuali minacce e microlesioni nella struttura profonda della materia, brevettato dal professor Giovanni Berti docente di Scienze dei materiali nell’Università di Pisa. In quella circostanza furono esaminati settantatré indicatori per la definizione della qualità del fabbricato, suddivisi in undici sezioni di efficienza strutturale, impiantistica e documentale degli adempimenti pubblici e privati, con obiettivi di prevenzione e sicurezza, semplificazione e risparmio («La cultura della manutenzione è un risparmio intrinseco»). Un lavoro di analisi e ricerca, quello, che ha fatto e sta facendo scuola in Europa e che da allora è stato riproposto per altri edifici pubblici.