Manutenzione estintori: la prima garanzia di sicurezza

La manutenzione estintori è un momento irrinunciabile delle procedure di protezione della propria azienda dal rischio d’incendio.  Per quanto chiunque acquisti un dispositivo di questo tipo speri, ovviamente, di non doverne mai fare uso, la sola garanzia che funzioni perfettamente nel momento del bisogno è rappresentata da una pianificazione attenta e rigorosa della manutenzione, effettuata esclusivamente da tecnici specializzati. Ci siamo fatti spiegare in cosa consiste una corretta manutenzione estintori dagli specialisti di Antincendio Master, un’azienda che se ne occupa quotidianamente.

Qual è la raccomandazione più importante che si può fare in questo settore?

Sicuramente una: non improvvisarsi mai tecnici quando si tratta di verificare le condizioni di un dispositivo antincendio, nemmeno di uno relativamente semplice come un estintore.  È vero che un estintore è fatto per essere semplice e immediato da usare, ma questo non significa assolutamente che sia altrettanto semplice valutare se sia in grado di operare perfettamente. Occorrono competenze ed esperienza che si maturano in anni di specializzazione, e gli strumenti che permettono di rispettare tutte le norme di sicurezza e le precauzioni necessarie: un estintore è un recipiente sotto pressione, e se mal maneggiato può anche scoppiare, con rischi enormi per chi lo sta maldestramente controllando.

Ma quindi cosa accade in fase di manutenzione?

In realtà bisogna capire che un procedimento così importante e accurato non può essere svolto occasionalmente, ma va pianificato, tanto che in realtà esistono due, e non una, fasi differenti della manutenzione. La prima in realtà prende il nome più corretto di ispezione, mentre è la seconda a corrispondere all’idea generica del profano di “manutenzione estintori”.

Ci può spiegare cosa accade in ciascuna delle fasi che ha nominato?

Certamente.  In fase di ispezione, il tecnico deve analizzare le condizioni dell’estintore: questo significa controllarne l’integrità (e quindi assicurarsi che la bombola non abbia danni fisici), lo stato di riempimento (ossia che contenga il peso esatto di sostanza ignifuga) e il livello di pressione (che viene letto dall’apposito manometro). Questa operazione si svolge la prima volta al momento dell’installazione, e poi mensilmente. Purtroppo è proprio questo l’impegno che tante aziende sottovalutano. La fase di manutenzione vera e propria, al contrario, inizia nel momento in cui durante l’ispezione viene evidenziato un problema di qualche tipo. In questo caso, è necessario che il tecnico porti l’estintore in questione nel proprio laboratorio specializzato; qui il dispositivo verrà smontato in tutte le sue parti, svuotato interamente, riparato in tutti i danni che può avere subito (a meno che questi non siano tanto gravi da richiedere una sostituzione, caso raro a meno che non si tratti di estintori molto vecchi) e finalmente riempito di nuovo con una nuova miscela ignifuga.

Ma questo non ha costi elevati?

Ha dei costi sensibili. Ma va detto che i costi del trovarsi in una situazione di incendio senza disporre dei mezzi per domarlo rapidamente possono rapidamente diventare molto, molto più gravosi – e coinvolgere anche vite umane, non soltanto beni materiali.

Tutte le aziende che volessero sottoporre al vaglio di professionisti del settore la propria situazione in merito agli estintori possono consultare la pagina Manutenzione estintori del sito di Antincendio Master, che ringraziamo per il supporto nella stesura di questo articolo.