L’Aquila. Sesso e droga con un trans poi prova a buttare il corpo nel cassonetto

Un cinquantenne dell’Aquila, sposato e con figli, ha fatto sesso con trans per due giorni. Un festino a base di droga. Il transessuale è morto a causa di un malore. E’ successo a Roma. Il cliente ha provato a disfarsi del cadavere gettandolo in un cassonetto dell’immondizia, ma è stato scoperto ed è indagato.

prostituteL’abruzzese di 50 anni lavora in un’azienda romane e vive per lavoro a Settecamini. Prima di andare nel suo appartamento (in affitto) i due hanno comprato una dose di cocaina. La seconda notte, sfinito, l’aquilano, è uscito in cerca di qualcosa da bere. Al suo rientro ha trovato il trans morto con una profonda ferita lacero contusa alla testa, provocata dalla base di un grosso ventilatore sul quale era caduto.

Ha quindi avvolto il corpo in un tappeto, poi in un piumone. Ha portato il cadavere lasciandolo in un’isola ecologica ma è stato notato dalla finestra. E’ risalito in casa, ha preso un cuscino per portarlo di nuovo al cassonetto. Al suo ritorno ha trovato i condomini che hanno chiamato i poliziotti.

I magistrati hanno scartato l’ipotesi dell’omicidio volontario. Il cinquantenne è finito nei guai in quanto l’autopsia ha rilevato che il decesso è avvenuto per overdose: mix di metadone e di cocaina. Il metadone era detenuta illegalmente in una bottiglia dell’acqua in frigo. Il trans l’avrebbe bevuta pensando fosse acqua. L’indagato – riferisce Il Messaggero – è assistito dagli avvocati Adriana Sissia del Foro di Roma e Angelo Cora del Foro dell’Aquila.