A Viagrande in scena il Vino, con l’esperto Luigi Moio

Nella splendida cornice dell’Hotel Villa Idria di Viagrande, è andato in scena sua maestà “IL VINO”. Il direttore d’orchestra è stato il professor Luigi Moio (nella foto), ordinario di Enologia all’Università degli studi di Napoli Federico II, esperto scientifico di fama internazionale. Il ricercatore, ha guidato i numerosi partecipanti all’incontro, composti da appassionati, produttori, operatori del settore (come il sommelier Antonio Di Mauro), giornalisti e semplici curiosi di questo affascinante mondo del vino, attraverso un modo singolare per scoprire “Il Respiro del Vino”, da cui prende il nome la sua ultima fatica, costata ben due anni di lavoro. La presentazione del libro è stata solo un pretesto, per aprire il sipario, ad un modo di riconoscere e capire i profumi e gli aromi del vino. La prima parte ha riguardato la teoria che, con maestria non comune e con l’ironia tipica napoletana, il docente ha sciorinato con formule e terminologie ai più sconosciute senza tediare nessuno. Le slide proposte raffiguravano i disegni a matita di Ada Natale che hanno arricchito e, per certi versi alleggerito, il saggio di quasi 500 pagine, dove viene spiegato, in modo scorrevole e comprensibile, le formule chimiche che, nelle varie combinazioni, danno origine ai profumi del vino. Una parte che ha catturato l’attenzione dei partecipanti, è stata la divisione dei vini, in “solisti” e “orchestrali”. Dicasi “solista” quel vino che avendo un odore tipico forte, sovrasta tutti gli altri e ne caratterizza il vitigno; “orchestrale” quel vino che si compone di una serie di profumi che concorrono a caratterizzarne la tipologia. La seconda parte della serata è stata caratterizzata dalla mescita di ben nove vini, a cura dei sommelier della FISAR di Catania e della FIS Delegazione della Sicilia, associazioni organizzatrici della serata. I vini serviti in appositi calici per un certo senso numerati, sono stati, in un primo momento, solamente annusati, a bicchiere fermo e poi, in più riprese, con diverse tecniche. Questo procedimento, che riguardava solo il senso dell’olfatto, in tema con il titolo del libro, si è volutamente prolungato, procedendo anche a saltare e tornando indietro, per sentire i calici precedenti, scoprendo altri profumi, coinvolgendo la platea affascinata, da questo singolare modo di procedere, senza portare in bocca nessun vino. Solo alla fine, per completare il riconoscimento del vitigno, il professor Moio, ha invitato tutti a degustare i vini ed assegnare ad ognuno l’appartenenza. I vini in causa, per la cronaca, erano solo bianchi e gran parte siciliani. Aldilà delle tipologie dei vitigni e delle etichette, il professor Moio ha sollecitato più volte gli astanti a soffermarsi e a concentrarsi molto sulle sensazioni derivanti dal “Respiro del Vino”. L’olfatto, a suo dire, è uno di quei sensi senza il quale la vita sarebbe scialba e senza colore. La serata si è conclusa con un coro di consensi e con una consapevolezza: “il vino racchiude in un solo bicchiere l’odore del mondo intero”.