Lidia Ravera a Matera per presentare “Il terzo tempo”

Domani alle 18.30, presso la Sala ragazzi della Biblioteca provinciale di Matera, in piazza Vittorio Veneto, si terrà la presentazione del romanzo di Lidia Ravera, “Il terzo tempo”, edito da Bompiani. Converserà con l’autrice Emmanuele Curti. L’incontro è organizzato dalla Libreria Di Giulio e dal Women’s Fiction Festival.

“Ti muovi con la leggerezza di una foglia secca. Non sei più verde, d’accordo, ma non sei più inchiodata all’albero con l’obbligo di far circolare la linfa, di produrre ombra per il viandante”. Dopo Piangi pure e Gli scaduti, Il terzo tempo è il romanzo della vecchiaia che vince. Vince perché non la si può arrestare né rimandare, ma anche perché porta in sé slanci e desideri insopprimibili, se solo si è disposti ad ascoltarli, ad assecondarli.

Costanza non è vecchia però presto lo sarà. Convinta che il terzo tempo sia da vivere pienamente, senza mai smettere di cercare la felicità, ne scrive con spirito battagliero in una rubrica. “Insegno malinconia positiva. Soffrire da vecchi è la regola. Soltanto i vecchi speciali ce la fanno. E i vecchi speciali sono quelli che stanno bene.” Quando eredita dal padre un austero ex convento a Civita di Bagnoregio si lascia prendere da un progetto vagamente sconsiderato: radunare in quella casa bella e nuda, incastonata in un luogo simbolico che si sfalda lentamente, i compagni con cui giovanissima ha condiviso a Milano la vita e l’impegno politico, per ricreare una comune, una famiglia larga in cui spartire gli affanni e discutere del futuro perché un futuro c’è sempre, fino alla fine dei giochi. È un tentativo di tornare all’età delle illusioni, “la leggenda d’aver ragione che ha nutrito la nostra seconda infanzia”? Energica, accentratrice, un po’ egoista, Costanza è il magnete da cui tutti finiscono per essere catturati: gli amici di un tempo, con i loro dolori, le rivalse, i fallimenti; il compagno di una vita, Dom, che lei ha scelto di allontanare ma che la sorveglia con la tenacia di un’affettuosa sentinella; il figlio Matteo, che cova da grande distanza un suo carico di pena. Mentre tutti convergono su di lei, Costanza si sente soffocata dall’enormità del suo disegno. Riuscirà a portarlo a compimento? È proprio sicura di volerlo? E che cosa succederà?”.