L’era delle telecomunicazioni pronta a un nuovo snodo

era telecomunicazioni Sono trascorsi esattamente 44 anni da quando l’ingegnere Martin Cooper effettuò la prima chiamata attraverso il suo prototipo di telefono portatile non collegato alla rete, il Dyna-Tac di Motorola. A distanza di quasi mezzo secolo il settore delle telecomunicazioni è stato completamente travolto dalla diffusione di Internet e delle altre tecnologie, e a breve entreremo nella quinta generazione delle trasmissioni di comunicazione. La prima telefonata da cellulare. All’epoca, il sistema di comunicazione mobile, che era stato inventato pochi anni prima da AT&T, rivale di Motorola, sfruttava delle ricetrasmittenti collegate alle linee telefoniche fisse, attraverso cui consentiva al segnale di rimbalzare, di cella in cella (da cui il nome “cellulare“) senza tenere occupato il canale, così da consentire a più apparecchi di sfruttare la singola linea. Fu l’inizio di una rivoluzione, che ebbe come altro momento importante il lancio dei primi servizi disponibili per soggetti privati (in Giappone e a Chicago nel 1979), e che ancora oggi non si arresta. Cinque generazioni di connessioni. In oltre 40 anni i telefoni e l’intero sistema di telecomunicazione non è semplicemente evoluto, ma ha cambiato totalmente la propria natura, e basta pensare a uno smartphone attuale, vero e proprio computer “da mano”, per capire ciò di cui parliamo. La nuova frontiera è la cosiddetta tecnologia 5G, ovvero la quinta generazione delle linee di reti per le tlc, che renderanno ancora più veloci servizi e connessioni. In origine fu la 1G. La comunicazione mobile si è evoluta a livelli esponenziali in questi pochi decenni, in cui abbiamo assistito all’avvicendarsi di differenti generazioni di dispositivi e reti compatibili con i nuovi standard di telecomunicazione; si parte appunto dagli anni ’80 e dalla 1G, le trasmissioni in modalità analogica che erano in grado di gestire solo il traffico voce e che erano caratterizzate da evidenti limiti legati alla tipologia di segnale, come interruzioni e scarsa qualità audio. Arriva il digitale. Si rese pertanto necessario un intervento per migliorare la qualità di trasmissione, la capacità di sistema e la copertura del segnale, obiettivo della seconda generazione di reti mobili 2G agli inizi degli anni ’90, che ha avviato il al digitale introdotto con lo standard GSM. Grazie a questo passaggio, è stato possibile utilizzare i primi servizi di trasmissione dati, sotto forma di messaggi di testo (gli sms) e WAP, che apriva l’accesso a Internet ad alcuni modelli di telefonino. Ma per assecondare le crescenti esigenze degli utenti era fondamentale un’altra novità.  Internet anche per i cellulari. Ovvero, e siamo negli anni Duemila, l’impiego dello standard Umts, che ha sancito il passaggio alla terza generazione (3G), grazie dapprima alla tecnologia GPRS e poi da quella EDGE, che hanno prodotto un incremento della velocità di connessione grazie a un nuovo sistema di trasmissione dati a commutazione di pacchetto. Le prestazioni dell’Umts hanno favorito l’ampliamento del numero complessivo di connessioni, ma anche il miglioramento della qualità dei servizi multimediali fruibili da rete mobile, a cominciare da una navigazione su Internet accedendo alla versione desktop dei siti e dalla possibilità di effettuare videochiamate fluide. L’epoca del 4G. Ora siamo nell’epoca del 4G, ovvero quelli caratterizzati dalla tecnologia LTE (Long Term Evolution) e dalla sua evoluzione, LTE Advanced, sviluppate alla fine del primo decennio del 2000 per migliorare le prestazioni delle reti cellulari e aumentare la velocità di invio e ricezione dati. Grazie a questi sistemi, alla connessione veloce e alla riduzione dei tempi di latenza raggiunti dalle reti 4G, oggi smartphone e tablet possono navigare e accedere a cloud, servizi di streaming e video conferenza in alta definizione senza rallentamenti o interruzioni. Il nuovo standard. Eppure, si guarda già al futuro: come previsto dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, nel 2020 arriverà la nuova generazione di tecnologia mobile, che renderà le connessioni fino a 20 volte più veloci della velocità massima ipotizzata per il 4G. Un obiettivo da raggiungere anche con il coinvolgimento degli operatori privati, che anche in Italia stanno muovendosi: ad esempio Eolo, che già attualmente propone una vantaggiosa offerta Adsl casa a banda larga, è pronta a investire sulle tecnologie 5G per contribuire a coprire tutto il territorio nazionale.