L’Imprenditoria Italiana: duro lavoro e pazienza

Siamo abituati a vedere nei media storie di imprenditoria “miracolose”: film, articoli di giornale, internet e libri ci raccontano del personaggio con l’idea geniale che dopo gli esordi come studente secchione che lavora dalla stanzetta o dal garage, riceve una pioggia di miliardi dagli investitori e avvia un impero. È la storia di Facebook e di Mark Zuckerberg, per esempio, ma di tanti altri startupper del momento, qualcuno, raro è italiano, mentre la maggioranza sono statunitensi. Alcuni casi poi, come il duro mondo del business insegna, sono leggermente “gonfiati” ad arte per creare più enfasi verso il settore delle startup o semplicemente per dare ai media affamati di storie qualcosa che attiri l’attenzione. storia di Facebook La realtà dei fatti, soprattutto lontano dagli Stati Uniti D’America, Paese con un’economia completamente diversa dalla nostra è che l’imprenditoria di successo non è fatta di miracolose alluvioni di soldi da fantomatici investitori che pagano miliardi per “delle idee”, ma di duro lavoro e pazienza. Le grandi storie di imprenditori italiani di successo, sia del passato più remoto sia di epoche più vicine, vengono da sacrificio, tempo e lavoro, più che da idee vendute in cambio di valigette di soldi. Quella dello startupper è una mitologia moderna: non è che non esista, ma i media enfatizzano molto su queste storie perché sanno che è quello che tutti vogliono sentirsi raccontare. A tutti piace immaginare che un giorno per una idea geniale e lavoro fatto con un gruppo di amici si può diventare milionari. Se prendiamo, per esempio, la storia di un’azienda leggendaria per tutti gli italiani, la Ferrero, vediamo come il successo multinazionale ed i guadagni, che hanno portato la famiglia Ferrero a diventare una delle più ricche al mondo, non sono arrivate dalla sera alla mattina dopo una riunione con un investitore. Ferrero nasce nel 1942, quando Pietro Ferrero apre un laboratorio di pasticceria e crea un prodotto che sfrutta l’abbondanza di nocciole del Piemonte: una crema di cioccolata e nocciole, avvolta in carta stagnola, facile da tagliare e spalmare, chiamata crema Gianduia. Il prodotto viene distribuito ai negozi locali e la domanda cresce così tanto che Ferrero pochi anni dopo deve avviare una produzione industriale nel 46. A Pietro si è affiancato il fratello Giovanni che nel 49, alla morte di Pietro prende le redini della società. Il successo italiano viene esportato nel 1956 con il primo stabilimento estero in Germania. Negli anni 60 nasce la Nutella, il prodotto diventa internazionale, aprono stabilimenti Ferrero ovunque nel mondo e l’azienda acquisisce il carattere internazionale che oggi conosciamo, e che mantiene il carattere familiare. La Ferrero è passata di mano in mano attraverso 4 generazioni di Ferrero: da Pietro a Giovanni a Michele, figlio di Pietro, ai figli di Michele, Pietro e Giovanni. La Ferrero è saldamente mantenuta una proprietà di famiglia ed i Ferrero sono famosi per il loro stile di vita parco ed austero, lontani dai riflettori il focus sul benessere dei dipendenti sia durante che dopo il periodo di lavoro per l’azienda. Insomma un successo di 3 generazioni. Un’altra storia di Imprenditoria Italiana è quella di Antonio Faranda e del Gruppo Tuo. Faranda potrebbe essere chiamato a buon diritto “il re dei Discount” anche se il suo nome non è famoso come quello Ferrero, sia per la sua storia più recente, sia per non avere dato il suo nome al Gruppo ed inoltre per la sua prerogativa ad essere anche lui lontano dai riflettori e dal gossip. gruppo-tuo Faranda discende da una famiglia attiva nel commercio: una piccola attività a gestione familiare che distribuiva prodotti agroalimentari ai piccoli negozi indipendenti. Dalla distribuzione ad altri negozi, negli anni 90 e per primo in Italia, Faranda decise di portare in Italia il modello tedesco del supermercato con prodotti di “marca bianca”. L’idea si rivelò vincente e da un primo punto vendita a Roma, Faranda creò un gruppo di supermercati attivo in tutto il territorio italiano, il Gruppo Tuo. Il Gruppo di Faranda ovviamente è cresciuto con il tempo, includendo altri brand ed accordi con altri gruppi del settore, come Despar e Coop, ritornando anche al business-to-business, distribuendo bevande ed alimentari all’ingrosso. Anche quella di Faranda non è una storia di imprenditoria miracolosa, ma un lungo e duro lavoro e risultati raccolti nel corso di lunghi anni.