Senza risarcimento per un incidente mortale da 4 anni: l’incredibile caso Beqaj

Se c’è una cosa peggiore di vedere la propria famiglia, e la propria vita, distrutta in un incidente stradale, è dover affrontare una battaglia legale per veder riconosciuto il proprio diritto ad un risarcimento che possa permetterci di sostenere le spese mediche e di assistenza. Questo l’incubo in cui si dibatte, da 4 anni, Agron Beqaj, un giovane padre kosovaro, che il 26 dicembre 2013 aveva solo 23 anni, e si trovava in auto con sua moglie Edona, e suo figlio Blinard di appena 9 mesi. Uscendo da una stazione di servizio la sua auto venne centrata da un’altra vettura che procedeva a ben 180 Kmh, su un tratto di strada con limite 110 chilometri all’ora, sotto una pioggia intensa. Nell’impatto perse la vita Edona, e Beqaj rimase gravemente ferito, tanto che da allora è bisognoso di assistenza extra sanitaria 24 ore su 24, ed è inabile al lavoro al 100%. Il figlioletto, miracolosamente illeso, passò 4 mesi presso gli assistenti sociali, prima che i nonni e gli zii potessero occuparsi di lui, cosa che continuano a fare tutt’oggi, oltre a prestare la necessaria assistenza ad Agron.

incidente

A peggiorare la già drammatica situazione di Beqaj e del suo figlioletto sono i tentativi della compagnia Vittoria assicurazioni, di riconoscergli un risarcimento irrisorio rispetto alle perdite che hanno subito, a cominciare dalla morte della moglie, per arrivare alle sue spese mediche, la sua necessità di assistenza extra sanitaria continua, per non parlare della perdita dovuta al fatto di non aver più lavorato e non poter più lavorare in futuro. Stando alla media delle tabelle di risarcimento previste in questi casi, il risarcimento da riconoscere sarebbe pari a 6 milioni e mezzo, a fronte del quale la Vittoria assicurazioni ha proposto un risarcimento complessivo di 490.000 €. La cifra proposta dalla Vittoria assicurazioni non coprirebbe nemmeno i danni fisici del sig. Beqaj, per non parlare della morte della moglie e del resto delle spese mediche e di assistenza. Raffaele Gerbi, Direttore Generale della Professional e Partners, sta cercando di trattare con la compagnia di assicurazione, che dal suo canto, ha bloccato ogni tentativo di conciliazione. Il mancato risarcimento del danno da parte della compagnia assicuratrice blocca persino il patteggiamento della pena da parte dell’automobilista colpevole dell’incidente. Da quattro anni la vita di Beqaj e di suo figlio sono distrutte, e non bastasse la loro situazione di bisogno, sono persino costretti a combattere contro questa assurda ingiustizia. Fino a che punto può arrivare l’insensibilità dei dirigenti di una compagnia di assicurazione?