Gli ormoni nella carne. Pregiudizio o realtà?

Controlli e sicurezza sulle carniSpesso, in particolare sui social media, si legge della presenza di ormoni della crescita nelle carni. Articoli, video, post, commenti diffondono il messaggio per cui bovini, polli e suini vengono gonfiati con ormoni ed estrogeni di diversa natura, creando preoccupazione in consumatori sempre più confusi sull’effettiva sicurezza di ciò che mettono in tavola. Ma le carni che arrivano sulle nostre tavole, contengono davvero ormoni? Assolutamente no. Cerchiamo dunque di fare il punto della situazione. L’uso di ormoni nelle carni è vietato negli allevamenti europei e italiani già dal 1981 e nella specie bovina dal 1961. Purtroppo capita di trovare allevatori e allevamenti, prontamente portati alla ribalta della cronaca riguarda, che non rispettano il divieto. Ma questi sono una piccolissima minoranza, di cui si viene a conoscenza proprio per il capillare sistema di controlli italiano. Le carni con ormoni in Italia non possono essere né prodotte né commercializzate, ma pochi casi eclatanti di cronaca finiscono per farci cadere in pregiudizi, convinzioni errate e falsi miti. Alberto Mantovani, tossicologo dell’ISS e membro dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa), in un’intervista ha affermato che gli allarmismi a volte sono controproducenti, che non si deve mai abbassare la guardia sul sistema di controllo “in quanto le sostanze riscontrate (steroidi, e soprattutto corticosteroidi) sono potenti interferenti endocrini, cioè in grado di indurre effetti”. I controlli dunque ci sono, e vengono fatti lungo tutta la filiera di produzione. A tal proposito arrivano rassicuranti anche le parole di Assunta Susanna Bramante, Agronomo e PhD in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti, per cui “la crescita rapida degli animali è dovuta alla selezione e all’incrocio con razze ad accrescimento veloce, così da ottenere molta carne pronta in pochi mesi. Utilizzare ormoni inoltre non sarebbe economicamente vantaggioso, perché comunque hanno un costo. Oggi grazie alla selezione genetica, gli allevatori sanno che razze incrociare per soddisfare le richieste di mercato. E’ anche nell’interesse dell’allevatore evitare di somministrare medicinali: per questo è importante e fondamentale assicurare il benessere degli animali, attraverso il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie dell’allevamento, come il mantenimento della lettiera pulita, ventilazione e temperatura dell’ambiente ottimali, illuminazione adeguata”. In Nord America sono state riscontrate incidenze di alcune patologie apparentemente legate all’uso di ormoni negli allevamenti. Bisogna però ricordare che, a differenza di quanto avviene in Italia e in Europa, negli Stati Uniti e in Canada gli ormoni naturali sono ancora ammessi. Lasciamo quindi da parte gli allarmismi, perché quando si parla di qualità e sicurezza delle carni, nel vecchio continente possiamo davvero stare tranquilli.