La cultura salverà la Calabria dal tumore della criminalità organizzata

“La cultura salverà la Calabria” dal tumore della criminalità organizzata. Con questo spirito l’Istituto comprensivo statale di Laureana Galatro Feroleto, ha organizzato due seminari sulla Legalità con il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro, capitano Gabriele Lombardo.

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Laureana: seminari sulla Legalità

Un vero e proprio investimento per il futuro delle nuove generazioni sul tema della cultura della legalità. A promuoverlo l’Istituto comprensivo statale di Laureana Galatro Feroleto (comprende plessi dislocati in cinque comuni, Laureana, Serrata, Candidoni, Feroleto della Chiesa e Galatro). Un lavoro su cui la dirigente scolastica Pasqualina Servelli ha scommesso con due “Seminari sulla Legalità” facendo incontrare il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro Gabriele Lombardo e altre iniziative, come l’incontro preparatorio con Libera per la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno delle vittime innocenti delle mafie” del 21 marzo che si è svolto a Locri, e la successiva partecipazione dell’Istituto alla importante manifestazione. Nell’occasione (giovedì 16 marzo, nella sede centrale dell’Istituto a Laureana) sono intervenuti anche il presidente del Coordinamento di Libera Vibo mons. Giuseppe Fiorillo e Giuseppe Politanò (Libera Polistena).

Serrata Seminario studenti

L’obiettivo, come ha avuto modo di sottolineare la dirigente Servelli nelle diverse occasioni, è quello di cercare di agire nel disagio sociale e culturale per tentare di sradicare i fenomeni che rappresentano un terreno fecondo per le varie organizzazioni criminali, anche attraverso la riscoperta del sentimento della bellezza, in riferimento alla famosa espressione di Dostoevskij nel romanzo “L’idiota”, “La bellezza salverà il mondo”. Con questo spirito e animata dai principi umani ed etici – oltre che dalla missione educativa, pedagogica ed formativa  a cui deve rispondere la scuola – ha attivato diversi progetti la cui finalità è rivolta alla creazione di una cultura che sappia rispondere alle diverse problematiche che vivono le comunità per prevenire possibili comportamenti degli allievi che possano pregiudicare la loro vita.

Serrata seminario relatori

In realtà sociali e antropologiche come quelle della Calabria, dove la presenza delle organizzazioni ‘ndranghetiste conosce un radicamento storico, diventa fondamentale il lavoro di collaborazione tra le istituzioni presenti sul territorio come la Scuola, il Comune e le Forze dell’ordine. Incontrare chi opera nelle diverse realtà territoriali è importantissimo, come hanno dimostrato i due seminari sulla legalità che si sono svolti a Serrata e Feroleto della Chiesa, con la Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro e i comandanti che operano nelle Stazioni di Serrata, di Laureana di Borrello, di Feroleto della Chiesa e di Galatro. Protagonista il giovane comandante, capitano Gabriele Lombardo, da poco al vertice della compagnia di Gioia Tauro, una scelta come lui stesso ha sottolineato, “meditata e scelta non per caso”. La sua formazione culturale e professionale ha nel suo curriculum il liceo classico della Scuola Militare Nunziatella di Napoli e la Scuola Ufficiali all’Accademia Militare di Modena. Una esperienza importante per affrontare il difficile compito alla guida della Compagnia dei Carabinieri in un territorio tra i più ostici a livello nazionale per il noto peso storico di alcune delle famiglie ‘ndranghetiste.

Serrata seminario legalità

 Da questi incontri è emersa la capacità socio-culturale di affrontare la questione della presenza criminale che condiziona il destino delle nuove generazioni, avviando un dialogo con gli studenti e le famiglie. Il lavoro dei carabinieri, come ha spiegato il capitano Lombardo in diversi passaggi dei suoi interventi, non deve essere inteso soltanto una attività di repressione per la sicurezza della comunità, ma anche come punto di riferimento sotto il profilo civile, umano e sociale; per questo è importante che i cittadini abbiamo un rapporto di fiducia con l’Arma dei Carabinieri. Un ruolo che si è evoluto nel tempo, per le condizioni storico-sociali in cui si trovano le comunità, e in particolare per le piccole realtà dei paesi calabresi, dove è opprimente la presenza delle organizzazioni criminali, anche a causa del consenso sociale e della complicità delle istituzioni. L’Arma dei Carabinieri sta dimostrando di interpretare con grande professionalità e intelligenza questa responsabilità e impegno, che prima di ogni altra cosa, è di carattere sociale, attraverso una sensibilità culturale inaspettata. Lo si è potuto registrare sia dal taglio culturale ma anche dai contenuti degli interventi. In particolare nell’incontro che si è svolto all’auditorium di Serrata (27 marzo)  alla domanda, da parte degli allievi, come deve essere inteso il concetto di legalità, il capitano Lombardo ha risposto che “non si può insegnare ma si apprende praticandola”, e che il “comune denominatore”  è la parola “rispetto” delle istituzioni e dell’uomo. In merito ha fatto un accorato appello a prendere come modelli ed esempi di vita e la storia di Falcone e Borsellino, ricordando alcuni importanti messaggi dei due magistrati che rappresentano un testamento ma anche un patrimonio etico, morale e culturale, a partire da Falcone, quando ha affermato che  la lotta alla criminalità organizzata “non deve essere soltanto repressione, ma rivoluzione culturale e morale”. Una “rivoluzione” che Paolo Borsellino, poco prima di essere ucciso (19 luglio), nel giugno del 1992, ha ribadito affermando che non bastava la repressione ma  era fondamentale creare un movimento culturale e morale “che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Serrata seminario legalità

Anche il Comandante della stazione di Serrata Giovanni Sardina, dopo aver espresso il suo legame con la Calabria anche per ragioni affettive, ha citato il suo concittadino Peppino Impastato, il quale aveva affermato che per combattere la mafia era necessario riscoprire “il sentimento della bellezza”. Una sensibilità che deve interrogare la coscienza come ha sottolineato anche il vicecomandante della stazione dei Carabinieri di Laureana, Antonio Brindisi, in quanto ogni giorno “dobbiamo capire se ci siamo comportati bene oppure no”. Ed infine l’appuntato Andrea Barreca della Compagnia di Gioia Tauro,  ha esaltato “l’eleganza interiore” non solo esteriore che deve assumere chi indossa una uniforme. In merito, significativo anche l’intervento del parroco di Serrata, don Carmelo Surace, che ha richiamato l’immagine dei carabinieri come “uomini in armi per la pace” sottolineando l’importanza di “imparare a stare insieme”. Infine  il cappellano della Casa di reclusione “L.Daga” di Laureana, padre Luigi Ragioni, ha riferito che da un colloquio con un appartenente alla criminalità di spicco, gli ha confidato che la loro forza non è data dalla pistola, ma “dal consenso sociale”. Alla manifestazione si sottolinea inoltre l’intervento di mons. Giuseppe Fiorillo (Presidente del Coordinamento di Libera Vibo), dei sindaci Salvatore Vinci (Comune di Serrata) e quello di Vincenzo Cavallaro (Comune di Candidoni). Gli incontri sono stati caratterizzati dagli intermezzi musicali con brani originali creati dagli stessi allievi insieme agli insegnanti di musica. L’incontro di Feroleto della Chiesa, che si è svolto il 31 marzo nella Sala consiliare, oltre alla dirigente scolastica Pasqualina Servelli e al comandante della compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro Lombardo, sono intervenuti i comandanti delle rispettive stazioni dei Carabinieri marescialli Vincenzo Mannino ( Galatro) e Vinceno Spataro  (Feroleto), il sindaco del Comune di Galatro Carmelo Panetta e il consigliere con delega alla Legalità del Comune di Feroleto Massimo Fiumara.