Tornano le tariffe mensili per la telefonia fissa

Tariffe su base mese per il telefono di casa e di almeno 28 giorni per quella mobile. A deciderlo l’Agcom, secondo cui “l’unità temporale per la cadenza di rinnovo e fatturazione dei contratti di rete fissa deve essere il mese, affinché l’utente possa avere la corretta percezione del prezzo offerto da ciascun operatore e la corretta informazione sul costo indicato in bolletta per l’uso dei servizi”.

Basta tariffe a 28 giorni

Niente più canoni da 4 settimane su rete fissa, telefono, Adsl o fibra ottica. I canoni dovranno essere solo mensili. La decisione dell’Authority è giunta dopo aver riscontrato “problemi in termini di trasparenza e comparabilità delle informazioni in merito ai prezzi vigenti, nonché di controllo dei consumi e della spesa”.

Problemi “determinati anche dal venir meno di un parametro temporale certo e consolidato per la cadenza del rinnovo delle offerte e della fatturazione”.

Il Garante delle comunicazioni ha chiesto a Vodafone e Wind di cambiare le offerte, anche quelle già attive; e a Fastweb e Tim di fermare il passaggio verso le offerte a 28 giorni. Concessi 3 mesi per adeguarsi.

Tariffazione e penalizzazioni

L’addebito ogni quattro settimane è un tipo di tariffazione che tutti gli operatori seguono o sono in procinto di seguire. Ma che comporta un rincaro dei prezzi (pari quasi al 9%) e una scarsa trasparenza per gli utenti.

Seguendo le indicazioni dell’Autorità, le tariffe a 28 giorni potranno rimanere nella sola telefonia mobile. Gli operatori devono avvisare gli utenti via sms dell’avvenuto rinnovo (addebito). Quando ci sono offerte ibride (fisse-mobili), prevale invece il principio dei canoni mensili.