“Comunisti col Rolex” unisce i mondi di J-Ax & Fedez che trattano tematiche sociali pur guadagnando bene

Milano. “Mi accusano di aver comprato un appartamento da 2 milioni di euro ma non dicono il merito”. Fedez ha sparato a zero contro i suoi detrattori alla presentazione dell’album “Comunisti col Rolex” con J-Ax, il loro primo insieme, in uscita venerdì 20 gennaio, dopo i singoli “Vorrei ma non posto” (sei volte platino) e “Assenzio” feat. Stash e Levante (disco d’oro). “Comunisti col Rolex non significa incoerenza ma merito – ha detto Fedez – Abbiamo voluto mettere in risalto una contraddizione, tutta italiana. Io sono un povero arricchito, e vogliamo riscattarci socialmente: in Italia ci si può arricchire sotto la luce del sole ed è un merito”. Nel brano che dà il titolo all’album sono presi di mira, non solo ironicamente, Che Guevara, Fidel Castro, Matteo Salvini, Paolo Brosio e altri ancora. “Salvini è ormai un intercalare in Italia – ha precisato J-Ax – Tutti i personaggi che abbiamo citato nel pezzo sono figli della stessa società, come Donald Trump in America che in un twitter di un anno fa avevo pronosticato che avrebbe vinto perché la gente è incazzata: non nascondo che Trump mi fa paura”. Un album insieme per J-Ax & Fedez è stata quasi una necessità. “È stata una opportunità di sperimentare a fare cose che non avremmo fatto mai nei nostri dischi solisti – ha sostenuto J-Ax – Lui vede le cose attraverso i miei occhi e viceversa. Siamo partiti da un concetto opposto dei nostri dischi solisti: parlare di cosa succede dentro di noi, ecco perché è un disco molto emotivo che non era successo prima nei nostri dischi solisti”. “Nasce da una convivenza di quattro anni con la società Newtopia – ha aggiunto – Poteva essere un’avventura rischiosa ma oggi possiamo dire che ci ha dato tanto”. Sono 16 i brani del disco, tutti inediti, con featuring anche di Alessandra Amoroso (nel nuovo singolo “Piccole cose”), Arisa, Loredana Bertè, Alessia Cara, Giusy Ferreri, Nek e Sergio Sylvestre. “Chi non è finito nel disco è uno solo: nessuno ci poteva dare limitazioni, come del resto succede in America” – ha fatto notare J-Ax. “Le collaborazioni sono tante e ci siamo giunti con una scelta del tutto naturale” – ha ammesso Fedez – Solo dopo aver scritto tutti i brani, ci siamo posto il problema di chi poteva intrepretarli; con Loredana Bertè è la più riuscita”. “Quello che per gli altri è un insulto per noi è un merito come in ‘Musica del cazzo’ che ritengo un capolavoro – ha sottolineato J-Ax – ‘Senza pagare’ è perché esiste solo in Italia il lusso supremo di scroccare. ‘L’Italia per me’ ft. Sergio Sylvestre è sul tricolore che dovrebbe essere di tutti e sono stati gli italiani che ci hanno permesso di fare tutto ciò”. “Abbiamo voluto parlare bene dell’Italia, senza essere fascisti”, ha ribadito Fedez. A Torino venerdì 20 gennaio J-Ax & Fedez iniziano il giro degli instore, proseguendo il 21 a Orio al Serio, 22 Milano, 23 Cagliari, 24 Roma, 25 Nola (Napoli), 26 Palewrmo, 27 Belpasso (Catania), 28 Lonato del Garda (Brescia), 29 Torri di Quartesolo (Vicenza), 29 Paderno Dugnano (Milano), 31 Varese, 2 febbraio Campi Bisenzio (Firenze), 3 Perugia, 4 Savignano su Rubicone (Forlì Cesena), 5 La Spezia, e 6 Genova. Da Torino inizia l’11 marzo anche il tour che toccherà il 13 Bologna, 15 Firenze, 18 e 19 Roma, 28 Napoli, 31 Acireale, 3 aprile Reggio Calabria, 5 Bari, 7 Padova, 8 Conegliano, 10 e 11 Milano, 16 Trieste, 19 Genova, 21 Montichiari e 22 Pesaro. “Sono già oltre 107 mila i biglietti venduti fin’ora – ha concluso Fedez – Prevediamo altre date sold-out dappertutto dopo quelle di Roma e Milano; con noi sarà Paolo Jannacci a tastiere e piano”.