I prestiti per i cattivi pagatori

L’intero Paese da diversi anni si trova a dover fronteggiare una complicata crisi economica che purtroppo ha generato delle difficoltà per diverse persone che spesso non riescono a tener fede a tutti gli impegni assunti, entrando così a far parte della categoria dei cattivi pagatori, ecco tutte le informazioni su prestitiefinanziarie.it i prestiti per cattivi pagatori.

Chi sono i cattivi pagatori?

Il cattivo pagatore è il debitore che non ha effettuato la regolarizzazione di alcune rate, oppure che ha pagato ma con ritardi frequenti. Questa tipologia di pagatore viene segnalato alla Crif, ovvero la Centrale Rischi Informazioni Creditizie, da quel momento, la caratteristica del soggetto sarà condivisa e conosciuta in tutti gli altri istituti di credito che valuteranno se accettare o meno un altro finanziamento, qualora il medesimo soggetto lo dovesse richiedere. La soluzione più immediata per ricevere nuovi finanziamenti, nonostante i reclami ottenuti in passato, è la cosiddetta cessione del quinto, che tuttavia ha degli svantaggi non indifferenti: vediamo, dunque, cosa comporta questa modalità di pagamento.

La cessione del quinto

In genere quando si ottiene un prestito, il cliente restituirà mediante il pagamento delle rate l’ammontare ottenuto, più una percentuale di interessi, saldando il debito in rate mensili. Nel caso di protestati o cattivi pagatori il rapporto di fiducia che si va ad instaurare tra banca e cliente non esiste e l’alternativa per tali soggetti è rappresentata dalla cessione del quinto, nel caso si tratti di dipendenti fissi oppure di pensionati. Mediante questo modo per la restituzione della somma ottenuta, il cliente cederà direttamente un quinto del proprio reddito mensile alla banca, quindi la somma prestabile risulterà proporzionale rispetto al proprio reddito, e le rate saranno versate automaticamente dallo Stato se si tratta di dipendenti pubblici oppure di pensionati o dall’azienda presso cui si lavora se invece si tratta di dipendenti aziendali, evitando in questo modo l’intervento del cliente. La cessione del quinto comporta però delle gravi difficoltà: innanzitutto esclude le categorie di clienti che non percepiscono uno stipendio fisso, quali i lavoratori autonomi ed i liberi professionisti. Inoltre, tale tipo di finanziamenti grava molto sull’economia personale e familiare del soggetto richiedente, perché si ritroverà con un reddito decurtato per periodi piuttosto lunghi. Quindi, la cessione del quinto può rappresentare una soluzione soltanto per determinate persone, invece chi è escluso dovrà ricorrere ad altri tipi di prestito.

Il prestito cambializzato ed il prestito delega: le alternative alla cessione del quinto

Quando non si può ricorrere alla cessione del quinto, il prestito cambializzato, rappresenta una soluzione, questo finanziamento, si basa sul pagamento di cambiali in sostituzione alle rate, si tratta di un finanziamento personale e non finalizzato. Un’altra alternativa è il prestito delega in cui il cliente chiede al datore di lavoro di versare direttamente una parte dello stipendio all’istituto di credito.