Brunori Sas torna venerdì 20 gennaio con “A casa tutto bene” registrato in una masseria del 1100

Milano. “Sono il ragazzo della porta accanto e ho voluto fare una cosa più cazzona”. Così si è presentato Brunori Sas per parlare del nuovo album “A casa tutto bene” in uscita venerdì 20 gennaio. “È nato in un periodo particolare – ha esordito – In questo lavoro ho trattato argomenti filtrati dall’ironia, per dire cose che non fossero collegate alla visione del mondo: ho guardato al passato e ho cercato di non trovare ostacoli poetici a scrivere queste cose”. Sono 12 i brani di questo progetto discografico che, rispetto al passato, attenua il piglio ironico e i filtri poetici per essere più sobrio e diretto. “Affronto l’amarezza con il percorso delle canzoni – ha osservato – Parlo di attualità in un disco che cerca di affrontare alcune paure, anche se è molto sentimentale, in una mia condizione di spaesamento: è un disco capolavoro, attento a non scivolare via”. Lo spaesamento della generazione cresciuta con i grandi valori dei nonni è il tema ricorrente in questo disco. “Vivo con grande difficoltà – ha confessato – Sono molto geloso delle mie cose e mi ci devo mettere dentro poiché nasco produttore e conosco le varie dinamiche. Il disco è nato più ‘live’ ma anche da studio, l’ho registrato in una masseria e l’idea l’ho avuta dalla necessità di essere molto concentrato, come si può essere in campagna, con momenti anche di noia e infatti oggi posso dire che non ho rimorsi e rimpianti, anche se non sempre riesco a comunicare nelle mie canzoni”. “La verità” è il primo singolo che ha anche un video. “Ho voluto una storia, dopo essermi innamorato delle serie televisive giocando sull’equivoco – ha riflettuto – La morte di Babbo Natale è la morte di alcune illusioni, in cui ci si crede: mi sembra più bello il video della canzone”. Nel disco ci sono “Uomo nero” (“Un pezzo politico su un uomo che si chiede cosa è giusto fare di fronte ad un’apparente involuzione dell’essere umano”), “Lamezia Milano” (“Episodio divertente del disco che nasce da una pigrizia incredibile, con citazione gioiosa de ‘La voce del padrone’ di Battiato”), “Don Abbondio” sulle brutture del mondo, “Il costume da torero” (“Fa da contraltare a tutto del disco che riassume in modo giocoso, da filastrocca, l’illusione del cambiamento, ed era importante che ci fossero i bimbini”). Nei prossimi giorni Dario Brunori avrà una serie di incontri con gli studenti degli atenei italiani di Siena il 30 gennaio, Cassino il 1 febbraio, Ancona il 2, Camerino il 3, Cosenza il 6 e Padova il 14 marzo. Dal 24 febbraio, a Udine, Brunori Sas porterà “A casa tutto bene” nei club e nei teatri di tutta Italia, per essere a Bologna il 25, a Miano il 2 marzo, a Treviso il 3, a Torino il 9, a Cesena il 16, a Firenze il 17, a Cesena il 16, a Firenze il 17, a Napoli il 18, a Grottamare il 24, a Perugia il 25, a Bari il 31, a Roma il 1 aprile, a Palermo il 6, a Catania l’8 e a Genova il 24. “Con un disco molto stratificato e con molta roba dentro, mi impegno a riproporre il mood che c’è dentro – ha accennato – Non mancheranno l’energia e l’attenzione sulla connessione dei suoni, un ben allestimento scenico, un balletto in cui conto di cimentarmi, insomma uno spettacolo a livello estetico”.