Salvare Mps costerà 8.8 miliardi di euro. Paga lo Stato: salasso per gli italiani

Sotto l’albero di Natale gli italiani non hanno trovato un bel regalino. Ma un salasso per salvare la banca che politicamente si rifà al partito di Matteo Renzi. L’aumento di capitale per mettere in salvo Mps, per come richiesto dalla Bce, ammonta a 8.8 miliardi a spese dello Stato (e quindi nostre) e degli azionisti. E’ il contenuto della richiesta avanzata dalla Vigilanza di Francoforte.

L’ammontare rivisto

In base ai risultati degli stress di luglio, degli 8.8 all’incirca 4.5 sarebbero a carico dello Stato, gli altri 4.3 degli obbligazionisti con circa 2 miliardi rimborsabili però sempre dallo Stato ai bondholder retail. Serve un nuovo piano industriale in particolare sul fronte della cessione dei 27.7 miliardi di sofferenze, quella che ha determinato la richiesta della Bce di ricapitalizzare. Francoforte ha “ordinato” a Monte dei Paschi di Siena di liberare il bilancio dai crediti deteriorati che verrebbero ceduti al 33% del loro valore. Tutto ciò comporta il bisogno di un rafforzamento patrimoniale.

Necessari tre mesi

I diversi passaggi hanno bisogno di un tempo che oscilla tra i 2 e i 3 mesi. I piani senesi prevedevano una loro suddivisione in tranche, fra cui la senior, che sarebbe stata assistita dalla garanzia dello Stato (Gacs) e che avrebbe giovato di un prestito ponte da parte delle banche di affari, e la mezzanine, che sarebbe stata sottoscritta dal Fondo Atlante.

L’intervento del Fondo Atlante

Il fallimento del salvataggio sul mercato azzera ogni contratto e impegno preso. Nei giorni scorsi, Quaestio, che gestisce il Fondo Atlante, ha aperto ad un intervento dello Stato nel capitale. Ma Mps potrebbe sia rinegoziare ogni aspetto dell’operazione, sia studiarne una nuova.