Referendum. Renzi trema: i “No” in vantaggio di 10 punti

raggi-e-delrioNelle stanza di palazzo iniziano a circolare i primi nomi per il Governo tecnico che nascerà il 5 dicembre e condurrà alle urne nel 2017 al più tardi nel 2018 alla scadenza naturale della legislatura.

Matteo Renzi appare “nervoso”. Accerchiato nel suo partito e con tutte le opposizioni che già brindano al ko del leader del Pd. Come non dargli torto. I sondaggi evidenziano una vittoria netta del “No” sul referendum costituzionale del 4 dicembre.

Massimo D'Alema

“No”: fino a 10 punti di vantaggio

Ipsos per il CorSera attribuisce al “No” il 55% contro il 45% di “Si”. 41% di “No” contro “34%” di “Si” calcolato del sondaggio Demos per la Repubblica. Piepoli per La Stampa attribuisce al “No” il 54% contro il 46% di “Sì”. La sensazione è che le percentuali possano essere ancora più ampie.

Gli indecisi e le promesse elettorali

L’ultima mossa il Premier se la gioca con gli indecisi. Ha provato a recuperare voti promettendo assunzioni a costo zero al Sud. Con i pensionati non c’è riuscito. Hanno scoperto il “trucco” prima. L’Ape è solo uno spot elettorale.

Con Equitalia ha fatto appena in tempo ad annunciarne l’abolizione (leggasi il cambio del nome) e la rottamazione salvo scoprire che di agevolante c’è poco o nulla. Chi non può pagare non lo potrà certo fare in un anno di tempo a meno che non ricorra ad un prestito. Questa presunta rottamazione conviene solo ai furbetti. Ma quelli in quanto tali non facilmente saranno disposti a pagare.

Matteo Renzi

Chi deve ancora scegliere

Gli indecisi sono un’alta percentuale di elettori: il 13% secondo Ipsos, il 25% secondo Demos, il 24% secondo Piepoli. La maggioranza degli italiani non andrà a votare. Secondo i sondaggi Ipsos il 46,5% degli aventi diritto al voto se ne resterà a casa.