Il 14 ottobre Amedeo Minghi torna con “La bussola e il cuore”

Per i suoi 50 anni di carriera, Amedeo Minghi ha scelto un ponte tra passato e futuro per il cofanetto “La bussola e il cuore” di 3 cd, in arrivo da venerdì 14 ottobre.

“Questo lavoro è diviso in tre cd ben distinti, ognuno dei quali rappresenta un diverso aspetto della mia vita artistica e ha caratteristiche ben precise – ha spiegato – Ho voluto dimensioni e profondità diverse”.

Amedeo Minghi mancava dalla scena discografica italiana da 11 anni

“In realtà in questo periodo mi sono cimentato in molte cose – ha ammesso – Mi sono preso degli spazi, sono passato da un ‘live’ di sei cd, realizzando concerti unici, un balletto, ho fatto teatro, ho rivisto alcuni brani che avevo scritto per miei colleghi, per arrivare a questo progetto per i miei 50 anni di carriera”. Nel cd di inediti “La bussola”, con due brani firmati con Mogol, Minghi ha affrontato il problema degli immigrati in “Gente sul confine”. ”Ho sempre cantato l’amore universale, cristianamente, e questo è un gesto d’amore e di pietà per chi sta male – ha rivelato – L’evento dei migranti è così sconvolgente e ho voluto cantarlo in un disco alla soglia dei 69 anni. Il perdono e la comprensione devono essere alla base di tutto: lo spirito collaborativo è possibile per abbattere confini e pregiudizi, da costa a costa”. “E viene il giorno” apre un dialogo con i giovani. “È importante creare un mondo senza confini, come cantavo ne “L’immenso” – ha confidato – Noi 68ittini avevamo voglia di cambiare il mondo ma quella generazione ha fallito l’obiettivo: oggi ci troviamo in un’Europa con tanti muri. L’importante è esistere, insistere, resistere. Ai ragazzi dico di seguire la voce che hanno dentro: ora sta a loro credere nel proprio futuro”. Nel cd “Il cuore” Minghi ha reinterpretato i cinque classici “1950”, “L’immenso”, “La vita mia”, “I ricordi del cuore” e “Vattene amore”, accostandoli a brani inediti che appartengono al suo percorso di fede per le sue radici cristiane. “Interessante questa pagina dedicata alla fede, in cui testimonio le mie radici cristiane – ha osservato – Ho voluto musicare testi meravigliosi su Gesù, per l’anno della fede, liberamente ispirati ai discorsi di San Giovanni Paolo II, al Cantico delle creature di San Francesco, al Vangelo secondo Matteo. Un brano è dedicato ad Anna Frank: se fosse stata cristiana, l’avrebbero fatta quanto meno beata”. Nel cd “Mappe” Minghi ha raccolto inediti particolari come “Nun ce l’ho”, scritta per Gabriella Ferri. “Non feci in tempo a dargliela ed è rimasto nell’aria – ha accennato – Un’altra canzone narrava dello sbarco sulla Luna, altre scritte con la speranza che qualcuno dei grandi interpreti dell’epoca le cantasse, una firmata con Franco Califano, una scritta per chissà quale film,“Sicura” che incisero i Pandemonium e “Ti perdo e non vorrei” interpretata da Rita Pavone”. A metà gennaio 2017 Amedeo Minghi si cimenterà in un tour teatrale, per concerti spettacolo molto innovativi, anticipato in dicembre con un concerto al Brancaccio di Roma cui prenderanno parte giovani artisti che interpreteranno le sue canzoni e lui che canterà il repertorio del cofanetto.