Borgo D’Ale, condannato per maltrattamenti si è impiccato Wlodzimier Wieslaw Winkler

Era stato condannato per maltrattamenti su anziani e disabili, ospiti della casa di cura “La Consolata” di Borgo D’Ale. Wlodzimier Wieslaw Winkler, polacco di 52 anni, si è impiccato nel giardino di casa.

L’ex educatore aveva scelto il rito abbreviato ed era stato condannato a 4 anni e 6 mesi, tra le pene più severe inflitte ai 18 imputati. “Sono stato dipinto come un mostro, ma non sono così” avrebbe spiegato ad un amico prima di suicidarsi.

Wlodzimier Wieslaw Winkler ex educatore della casa di cura

L’uomo lavorava presso “La Consolata” di Borgo D’Ale, in provincia di Vercelli, struttura al centro di una vicenda di abusi e maltrattamenti nei confronti di anziani e disabili ospiti della casa di cura. Il polacco era stato coinvolto nell’inchiesta della Procura che lo accusava di maltrattamenti e si era difeso in aula scegliendo il processo con il rito abbreviato. Durante l’udienza dello scorso 8 settembre il Giudice per le udienze preliminari Giovanni Campese aveva condannato tutti i 18 imputati tra operatrici soci assistenziali, infermiere ed educatori che operavano nel reparto La Rosa della struttura di cura, stabilendo un totale di 49 anni di pena.

Tra i condannati anche il cinquantenne

Per lui e gli altri si apriva ora il capitolo dei risarcimenti in sede civile dopo che erano state già stabilite alcune provvisionali. Contro di lui e gli altri addetti i pm avevano mostrato filmati ed intercettazioni frutto di un’indagine lunga mesi condotta dalla Questura di Vercelli.

L’inchiesta era partita ad agosto 2015 a seguito di un denuncia del padre di una delle pazienti ospitate nella casa di cura. La Polizia aveva installato le telecamere tenute in funzione per alcun mesi fino al blitz scattato nel febbraio scorso.