Festa di San Domenico lunedì 8 agosto a Castellaneta

Castellaneta. Domenica 7 agosto 2016, con la santa messa nella chiesa di San Domenico, sono iniziati i festeggiamenti a Castellaneta per San Domenico con sfilata di carrozze d’epoca e cavalli a cura dei Cavalieri di San Domenico. Lunedì 8 agosto, alle ore 19.30, continuano i festeggiamenti con la santa messa per la solennità del santo e martedì 9 agosto l’appuntamento è in piazza Umberto I alle ore 20,00 per “Il mistero della Castellaneta sotterranea”, percorso notturno nella Castellaneta sotterranea, con degustazioni enogastronomiche di prodotti tipici a cura dell’associazione Amici delle Gravine di Castellaneta. “La figura di San Domenico, che festeggiamo annualmente l’8 agosto, ci dà occasione di riflettere sulla ‘grandezza’ di questo santo pilastro della Chiesa Cattolica che, in pieno medioevo, attraverso la predicazione, ha ‘restaurato’ la Chiesa dall’interno riportandola all’essere così come il fondatore Cristo l’ha voluta, riportandola dunque alle radici del Vangelo, difendendola dalle eresie del tempo, mettendo davanti ad essa la verità, togliendola dall’errore – ha detto il parroco don Francesco Alfarano –  Non a caso il motto dei domenicani è ‘veritas’. Tempi passati? Non proprio, anche oggi la Verità va vagliata e separata dall’errore che si presenta come verità falsa (verità con la minuscola). Oggi molti sono maestri ma pochi testimoni della Verità. Questo santo ci richiama all’essere cristiani sino in fondo e oggi il mondo, la società, hanno bisogno di testimoni della Verità, del Vangelo. E se scaviamo nell’intimo dell’uomo scorgeremo che ha ‘sete e fame’ di Verità. Dio è verità, lo dice il vangelo stesso, Gesù è via, è la strada da seguire, è verità, è tutto ciò che è vero, vive nella Verità, è Verità, ed è vita è Lui che porta la vita, la vera vita, è Lui che dà compimento alle nostre vite. Volevo soffermarmi su questo suo essere Verità, lui infatti non solo porta la verità o possiede la verità, ma è verità, è lui stesso verità”. “La verità è veramente qualcosa di particolare, chi non la ricerca? – ha continuato il parroco –  I filosofi hanno fatto grandi sistemi alla ricerca della verità , ma in effetti anche noi la cerchiamo, anche nelle piccole cose, anche quando indaghiamo le piccole situazioni, anche quando cerchiamo di capire cosa è successo esattamente nel mondo, quando cerchiamo di scoprire, di svelare la verità, e quando la troviamo stiamo meglio, stiamo meglio perchè sappiamo come stanno le cose, non siamo più nell’incertezza ‘in ogni essere umano non si spegne mai l’esigenza, congenita alla sua natura, di spezzare gli schemi dell’errore, per aprirsi alla conoscenza della verità’, anche Giovanni Paolo II diceva che ‘il desiderio di verità appartiene alla stessa natura dell’uomo’, che ‘tutti gli uomini desiderano sapere, e oggetto proprio di questo desiderio è la verità’ e che all’uomo ‘la forza per continuare il suo cammino verso la verità gli viene dalla certezza che Dio lo ha creato come un esploratore’, l’uomo ricerca la verità, è la sua natura, è un amante della verità ed è ciò che cerca nella sua vita, anche se a volte la cerca in modo egoistico e non la trova perché la verità è amore, anche se a volte la cerca solo per se ma la verità si trova solo insieme ‘Inaccessibile al pensiero individuale, la verità può essere colta solo dall’insieme dei pensieri uniti dall’amore’. Giovanni Paolo II arrivò a dare questa definizione dell’uomo: “Si può definire, dunque, l’uomo come colui che cerca la Verità”, la verità tutta intera, quindi l’uomo cerca la verità, è alla ricerca della verità, grandi filosofi anche non cristiani hanno cercato questa verità, hanno cercato di trovarla, in realtà è la stessa verità “Questa verità che Dio ci rivela in Gesù Cristo, non è in contrasto con le verità che si raggiungono filosofando. I due ordini di conoscenza conducono anzi alla verità nella sua pienezza”, sono due strade, due ali della verità, ma conducono entrambe alla verità, senza le due ali non si può volare, ci vogliono per forza due ali. Non si può togliere all’uomo la ricerca della verità senza in qualche modo togliere anche la sua essenza, la sua natura “La sete di verità è talmente radicata nel cuore dell’uomo che il doverne prescindere comprometterebbe l’esistenza”. “I cristiani dovrebbero essere testimoni autentici della verità, così da testimoniarla a parole e nei gesti, così da essere trasparenti – ha concluso don Alfarano – Da non nascondere, da non voler apparire ma essere. La vita del cristiano dovrebbe essere un’ avvicinarsi sempre di più alla verità tutta intera che si manifesterà completamente solo all’incontro faccia a faccia con Dio, nella nostra vita “ogni verità raggiunta è sempre solo una tappa verso quella piena Verità che si manifesterà nella rivelazione ultima di Dio”San Domenico_400