Milano, operazione Gutenberg arrestato l’editore Guido Veneziani

Il suo nome era stato associato al giornale “L’Unità” quando nel 2015 Matteo Renzi e il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, lo volevano nella compagine che avrebbe riportato in edicola il quotidiano. L’avvio dell’inchiesta su Roto Alba fece “saltare” l’operazione e “L’Unità” fu salvata in gran parte dal Pd.

Guido Veneziani è stato arrestato a Milano dalle Fiamme Gialle per il fallimento della storica stamperia che era ubicata in provincia di Cuneo. L’imprenditore deve rispondere di bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali. Avrebbe distratto illecitamente dall’azienda 15 milioni a vantaggio di altre società del gruppo.

Insieme all’editore altre due persone sono finite agli arresti domiciliari. Si tratta di Gianmaria Basile, socio storico di Veneziani, e sua sorella, Patrizia Basile. Il fallimento della Roto Alba ha comportato la perdita di 133 posti di lavoro. L’inchiesta è coordinata dal pm Laura Deodato. Altre 5 persone risultano indagate nello stesso procedimento.

L’inchiesta “Gutenberg” è scaturita da una verifica fiscale eseguita nel 2015 nei confronti della Roto Alba. Nel corso dell’attività di polizia tributaria, oltre agli ingenti rilievi di natura amministrativa, erano emersi elementi tali dare il via all’inchiesta. L’ipotesi, contestata dalla Procura di Asti, è che Veneziani nel 2012 abbia acquisito un’azienda sana e l’abbia poi spogliata di attivi per circa 15 milioni di euro attivi, a favore di altre società del gruppo. A questi si aggiungerebbero ingenti debiti tributari, tra cui contributi previdenziali non versati per quasi 3 milioni di euro. Nel corso di numerose perquisizioni presso le sedi delle società riconducibili al gruppo Guido Veneziani Editore sono stati acquisiti importanti elementi a corroborare le accuse.