Andria, 23 corpi recuperati e 4 dispersi. Nomi e storie

Giovani e meno giovani. Morti nel disastro ferroviario che ha sconvolto la Puglia. Aveva solo 15 anni Antonio Summo. Rientrava a Ruvo di Puglia da Andria, dove aveva sostenuto gli esami per superare due debiti all’istituto industriale. Tra le vittime dell’incidente ferroviario anche Patty Carnimeo, 30 anni, lascia una figlia di due anni e mezzo. La trentenne faceva l’estetista e andava tutti i giorni a Bari per lavoro con quel treno.

Francesco Tedone, 19 anni, stava tornando a casa. Era andato a trovare un’amica. Uno dei due macchinisti è Pasquale Abbasciano di Andria. Tra un anno sarebbe andato in pensione. L’altro macchinista è Luciano Caterino, 37 anni, originario di Corato e guidava il convoglio giallo proveniente da Bari.

Gabriele Zingaro, 23 anni, aveva da poco trovato lavoro in una fabbrica di Modugno. Era andato al Policlinico per farsi controllare una ferita che si era procurato in un infortunio sul lavoro.

Stava tornando al lavoro dopo le ferie il vice questore aggiunto della Polizia di Stato Fulvio Schinzari, 59 anni. Era diretto a Bari dove era dirigente dell’ufficio del Personale della Questura.

Tra le vittime Enrico Castellano, 74 anni, fratello del giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Franco. Viveva tra Torino e Cuba, dirigente bancario in pensione, ed era tornato lunedì in Puglia per poter festeggiare il suo onomastico in famiglia.

E’ stato riconosciuto dal figlio Marco, Salvatore Di Costanzo, 56 anni, del quartiere Colognola di Bergamo. Di professione agente di commercio, era allenatore del calcio provinciale. Andava ad Andria per un appuntamento di lavoro.