Gli operatori del gioco italiano ed il Brexit. Svantaggi?

In che modo “l’onda anomala Brexit” potrà influenzare il mercato del gaming internazionale ma anche quello nazionale? Se lo stanno continuamente chiedendo gli operatori del gioco pubblico italiano e i gestori dei casino online dopo la decisione della Gran Bretagna di abbandonare l’Unione Europea. Sarà un argomento che farà scorrere fiumi di parole e commenti da parte dei vari protagonisti del settore: da chi si occupa di apparecchi da puro intrattenimento a chi è presente sull’online sino ai casinò terrestri, toccando anche il settore ippico nostrano.

Scorrono già i primi commenti a caldo e si alternano nella loro composizione, sia in modo positivo che in quello negativo. Si guardi a quanto dichiarato da Tecnoplay, azienda specializzata in apparecchi di puro intrattenimento, ma anche in slot machine, secondo la quale la decisione inglese non dovrebbe influenzare granché. Forse si risentirà un poco di un aumento di costi per alcuni fornitori che hanno sede in Inghilterra, poiché in effetti sicuramente nel tempo vi sarà un aggravio di costi per eventuali burocrazie doganali, oppure per il trasporto delle merci.

L’unico segnale immediato sarà, potenzialmente, un deprezzamento della sterlina e, di conseguenza, un piccolo guadagno a livello di importazione, ma questo sarà sicuramente “sistemato” da qualche aumento dei prezzi dei prodotti e, quindi, anche questo “guadagnetto” sparirà velocemente. Bisognerà anche tenere presente che il processo di uscita del Regno Unito dalla Unione Europea durerà due anni ed ancora forse è troppo presto per capire, ora, cosa potrà succedere in pratica. Questo il parere di Tecnoplay.

Mag Elettronica, specializzata in new slot sottolinea che al momento è rimasta nettamente stupita della decisione anche la sussidiaria britannica. A livello politico-legislativo non si ritiene che nel gioco pubblico vi saranno cambiamenti dato che ogni Stato Membro ha sempre regolamentato il settore in forma assai autonoma e l’approccio rimarrà, quindi, uguale senza varianti. I rapporti che cambieranno, forse, saranno quelli commerciali tra Europa Unita ed extra Europa. Quando si concretizzerà il “divorzio britannico” bisognerà vedere quali barriere (o dazi che dir si voglia) verranno applicati e questo tenendo conto che l’Italia è da sempre un ottimo cliente per l’Inghilterra nel settore dei giochi. Anche Mag Elettronica sottolinea però che è ancora troppo presto per capire le cose che andranno ad accadere.

La software house Capecod, leader nel settore del gioco online e dei migliori casino online con bonus gratis, asserisce che non cambierà nulla, ma bisognerà ancora attendere qualche tempo e far fare una valutazione accurata da parte di esperti per sapere “che effetto reale” ci sarà dopo questa storica decisione della Gran Bretagna. Stesso parere per la software house NetEnt, specializzata in casinò games ed attiva anche sul mercato italiano: secondo loro è ancora troppo presto e c’è anche tanta incertezza sui termini e le condizioni della Brexit.

Due parole anche da parte del Presidente di Federippodromi che pensa non vi siano ripercussioni per il mercato dei giochi in generale e nemmeno per l’ippica dato che la circolazione dei cavalli non dovrebbe avere problemi. Anzi, con il deprezzamento della sterlina, i premi nazionali saranno un pochino più competitivi. Con queste considerazioni e riflessioni raccolte si può confermare che certamente il gaming italiano ha lo sguardo rivolto alla Gran Bretagna, ma senza eccessive paure, mentre la petizione per un nuovo referendum sulla Brexit sta raccogliendo un successo enorme!