Resti di cane procione a Gargazzone, è il secondo in Italia

Ritrovato nei pressi di Gargazzone il cadavere di un cane procione investito lungo la MeBo. Si tratta del secondo avvistamento di sempre in Italia.

Investimento decisamente fuori dal comune, nei giorni scorsi, lungo la superstrada Merano-Bolzano, all’altezza dell’abitato di Gargazzone. Gli operatori del Servizio strade, infatti, hanno raccolto un animale simile ad un cane, e per fare chiarezza l’hanno consegnato all’Ufficio provinciale caccia e pesca, da dove la carcassa è stata poi inoltrata alla sezione di Bolzano dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie. Qui, i tecnici del servizio faunistico e i veterinari dell’istituto, hanno scoperto che si tratta di una giovane femmina, dell’età di un anno e del peso di 5 kg., di cane procione o cane viverrino, il cui nome scientifico risulta essere Nyctereutes procyonoides.

Si tratta di una specie originaria dell’estremo oriente (Giappone, Cina, Vietnam, Siberia e Corea), con pochissime e isolate segnalazioni (Olanda, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia e Macedonia) in Europa. “Quello di Gargazzone è addirittura il secondo ritrovamento ufficiale registrato in tutta Italia – sottolinea il direttore dell’Ufficio Luigi Spagnolli – visto che la prima segnalazione tramite fototrappola risale a più di 10 anni fa in Friuli. Non sappiamo dire se questo esemplare ritrovato in Alto Adige provenga spontaneamente da paesi confinanti o da altri siti riproduttivi, oppure se sia frutto di qualche rilascio illegale, in ogni caso si tratta di una specie protetta secondo la legge in vigore”.

Il cane procione ha una lunghezza compresa tra i 45 e i 70 cm., una coda di circa 15 cm., e pesa normalmente fra i 3 e i 7 kg. Ha inoltre una buona capacità di sopportazione alle basse temperature e alla neve, pertanto l’area centro alpina potrebbe costituire in futuro un buon habitat per la specie. Si ciba di insetti, bacche, frutti, piccoli mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, e ha una particolarità: si tratta dell’unico canide in grado di entrare in ibernazione per diversi mesi all’anno, portando la temperatura del suo corpo anche al di sotto dei 2 gradi.